la ripartenza

La stagione del Legnano Softball inizia con una trasferta in Sardegna

Educatore prima ancora che tecnico, Blanco si definisce “un insegnante, un istruttore, uno che vuole lasciare qualcosa”

La stagione del Legnano Softball inizia con una trasferta in Sardegna
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C’è un’aria frizzante e carica di entusiasmo al “Peppino Colombo” di Legnano: con l’avvio della nuova stagione di Serie A2 alle porte, la squadra del Legnano Softball si affida a una guida d’eccezione, il venezuelano Argenis Blanco, un nome che da oltre vent’anni è sinonimo di passione, metodo e risultati nel panorama del softball italiano.

La stagione del Legnano Softball inizia con una trasferta in Sardegna

Una carriera costruita con il cuore (e con 6000 ore in campo)

Blanco arriva a Legnano forte di un’esperienza vastissima e profonda: “Ho lavorato con tutte le categorie — racconta —, dai più piccoli alla Serie A1. Più di 600 gare, dieci finali scudetto giovanili, tre titoli nazionali con squadre femminili. Sono stato il più longevo nelle scuole, con oltre 6000 ore sul campo. Ma soprattutto ho costruito metodi, strutture, idee. Ho lavorato sempre dal basso verso l’alto: è così che si fa softball vero.”

Educatore prima ancora che tecnico, Blanco si definisce “un insegnante, un istruttore, uno che vuole lasciare qualcosa”. Ed è questa visione educativa del softball a rendere unica la sua proposta: un sistema che parte dal movimento, coinvolge le famiglie, stimola le emozioni e punta sempre alla crescita personale dell’atleta, prima ancora che sportiva.

Un progetto che parla italiano

La scelta di Legnano non è stata casuale: “Avevo un legame forte con questo campo, già nel 2005 venivo a vedere le partite delle grandi squadre di allora. Coach Armando Aguiar mi faceva entrare a fare palla a terra con le legnanesi, allora Campionesse d’Europa. Per me era un sogno. Tornare qui oggi, come capo allenatore, è una sfida meravigliosa.”
Dopo un’esperienza in Messico come manager dell’El Águila de Veracruz nella Liga Mexicana de Softboll, Blanco ha deciso di tornare in Italia per proseguire quello che chiama “il mio vero progetto”. Un progetto che oggi trova nuova linfa nella città del Carroccio, grazie alla fiducia del presidente Massimo Gioachini e di tutto il team dirigenziale.

Rosa competitiva e spirito di gruppo

Blanco non nasconde il suo entusiasmo per la squadra: “Abbiamo una base solida di ragazze cresciute a Legnano, di prospettiva, educate e dedite al lavoro, merito anche dei tecnici che mi hanno preceduto come ad esempio coach Hector Fernandez che oggi è il mio braccio destro. Ci sono poi i nuovi innesti importanti ed esperte come Stefania Colombo, Cate Binetti, Agnese Pietroni, altre come Ceresa e Romano in rampa di lancio, le confermate dello scorso anno e poi alcune giovanili quota under 19 arrivate da poco ma con un bel futuro davanti a loro. Avremo poi a breve due comunitarie di alto livello che verranno ufficializzate tra pochi giorni.”
Il lavoro invernale è stato intenso: allenamenti con temperature sotto zero, sedute costanti e un gruppo che si sta cementando anche fuori dal campo. “Il giovedì è diventato il giorno della squadra: si mangia insieme, si sta insieme. Stiamo costruendo un’identità, una cultura del gruppo. Non parlo di famiglia, perché quella è un’altra cosa, ma di gruppo vero. E quando un gruppo è unito, può andare lontano.”

Metodo Blanco: entusiasmo, intensità e studio

Il segreto del suo metodo? “Lavoro, lavoro, lavoro. Ma anche dinamica, entusiasmo e creatività. Vado a vedere le partite di Serie A di calcio, volley, basket, osservo i migliori preparatori atletici, rubo idee. Poi le porto in campo. Come la lasagna napoletana: ci aggiungo sempre un tocco in più.”
Blanco è un tecnico che pretende molto, ma sa anche dare tanto. E soprattutto, crede in una pressione positiva, quella che nasce dalla voglia di vincere: “La pressione è un dono, è quella che ti fa crescere. Le prime quattro partite saranno fondamentali, anche perché le straniere arriveranno solo dopo, ma noi vogliamo partire subito forte.”

Obiettivo: tornare in alto

Dopo sei stagioni lontano dalla vetta, Legnano sogna di tornare protagonista. Blanco lo sa e non si nasconde: “Siamo qui per questo. Il presidente e tutta la società mi hanno coinvolto in un progetto ambizioso. Abbiamo il potenziale, la rosa, lo staff giusto. E stiamo lavorando per arrivare in fondo.”
Il rispetto per gli avversari è totale — dal Bollate, squadra che stimo molto e che mi da sempre grandi stimoli incontrandola, a squadre temibili come Avigliana e Orgosolo — ma la filosofia è chiara: “Giocare duro. Sempre. E rispettare. Ma senza paura.”

Giovanili e futuro: sognare a lungo termine

Blanco guarda già oltre il presente: “Stiamo ricostruendo il settore giovanile con qualità. Se continuiamo così, tra due anni saremo tra le migliori. Vorrei restare a lungo, almeno cinque anni. I progetti seri si fanno con visione e continuità.”
Insieme ad Hector Fernández e Laura Palaia, con il supporto della società e della comunità locale, il nuovo coach sta già lasciando il segno. E non solo nel campo da gioco: “Il softball può e deve essere uno strumento educativo. Coltivare talenti, coinvolgere famiglie, emozionare. Questa è la mia missione.”

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