Caso dimissioni a Robecchetto: "Anteposte vicende personali al bene comune"
Nonostante le evidenti difficoltà nel giustificare una scelta inopportuna per il paese e dalle conseguenze negative per la nostra comunità i quattro consiglieri dimissionari di maggioranza continuano a suggerire velate ipotesi
Continua lo scontro politico a Robecchetto con Induno dopo che otto consiglieri di maggioranza si sono dimessi facendo di fatto cadere l'Amministrazione.
Caso dimissioni a Robecchetto: "Anteposte vicende personali al bene comune"
"Nonostante le evidenti difficoltà nel giustificare una scelta inopportuna per il paese e dalle conseguenze negative per la nostra comunità i quattro consiglieri dimissionari di maggioranza continuano a suggerire velate ipotesi, non dicendo chiaramente quali erano secondo loro le difficoltà fuori controllo della giunta ma, continuando imperterriti, loro sì, ad attaccare personalmente i loro ex colleghi di maggioranza.
Cit: “l'ex sindaco non è onesto...”, “atteggiamenti dispotici e maleducati...” - affermano i componenti della Lista civica Civitas - Può mai essere scritto che le loro difficoltà di carattere amministrativo o politico dovevano essere intuite dai loro atteggiamenti di insofferenza? Non erano in grado di parlarne esplicitando chiaramente quali atti deliberati non condividevano o forse sarebbe semplicemente valsa la pena di un po’ di serietà?"
Il commento di Civitas sulle persone che se ne sono andate
"Vorremmo ricordare loro che la politica è innanzitutto confronto, a volte anche duro sui programmi e onestà nell'attuarli, è quindi giunto da parte nostra il momento di essere il più espliciti ed onesti possibile: Il Sig. Mollica ex vicesindaco ha svolto questo incarico per quasi otto anni e non ha mai manifestato malcontento per vessazioni di qualsiasi genere. Lo stesso Mollica ha cominciato a dare segni di insofferenza, quando ha anteposto la sua vita privata all’attività politica. La Sig.ra Langè ha svolto le attività demandatole in proficua collaborazione coi colleghi sino a che anch'elIa non ha anteposto la sua vita privata all'attività politica. Da quel momento, La Sig.ra Langè ha più volte messo in difficoltà i colleghi ed ha addirittura accusato l'ex Sindaco di essere bugiardo, motivo per il quale le sono state ritirate le deleghe il 27 marzo. Alla Sig.ra Langè è stata data l’opportunità di spiegare, contestare o financo accusare i colleghi riunendosi il giorno 3 aprile, come dimostra la chat whatsapp di Civitas, la stessa ha confermato la propria presenza alla riunione indetta salvo poi dimettersi il giorno prima. La Sig.ra Chiodini ha svolto la sua attività politica vedendo approvate tutte le proposte da lei presentate in giunta, è stata sostenuta fattivamente da tutti colleghi in un momento di difficoltà personale palesatosi all'interno dell'apparato amministrativo comunale. Alla stessa, che effettivamente può aver avuto scontri di carattere personale con altri esponenti, anche se sempre chiariti e soprattutto mai politici, giova ricordare che è stata scelta personalmente dai colleghi che ora accusa e che del resto conosceva bene. La Sig.ra De Dionigi ha svolto il suo lavoro di consigliere incaricato alla biblioteca ed alla cultura in piena libertà, sempre sostenuta dal Sindaco, mai ci sono state ingerenze da parte di altri componenti della Giunta o del gruppo di Civitas nella sua attività e le sue scelte sono state sempre condivise e sostenute da tutti".
"Mancanza di responsabilità da parte dei dimissionari"
"Il sunto è semplice: non saper gestire la propria vita privata e mettere i propri problemi davanti a quelli della comunità che si amministra e portarli all’interno di una situazione politica dove tutto ha sempre funzionato è stato e sarà sempre sconsiderato. Quando il 25 marzo la sig.ra Langè ed il sig. Mollica hanno annunciato la volontà di dimettersi, semplicemente a seguito di una richiesta di chiarimenti fatta dal Sindaco alla medesima, Chiodini e De Dionigi hanno partecipato all’incontro serale del gruppo Civitas dichiarando di voler proseguire nei loro incarichi e portare a compimento il lavoro iniziato. Il tutto si è poi concluso come tutti sapete, con un voltafaccia inaspettato dei quattro. Mancanza di responsabilità e nessuna consapevolezza del ruolo svolto hanno caratterizzato il comportamento dei dimissionari. Quattro consiglieri architettando una congiura di palazzo hanno scelto di far cadere l’Amministrazione Comunale, evidenziando così una mera sete di vendetta personale e preferendo la propria piccola soddisfazione all'interesse dei cittadini. Sicuramente delle “persone perbene” si sarebbero comportate in diverso modo e sarebbero state più trasparenti e corrette.
Per essere chiari, avete scelto di “buttare il bambino con la vostra acqua sporca personale”, di questo la nostra comunità vi riterrà sempre responsabili e rimarrete nell’almanacco comunale ad imperitura memoria".