Perchè i clan calabresi hanno scelto l'Abbiatense
L'operazione della Dda “Quadrato 2” e la scelta delle famiglie 'ndranghetiste di trasferirsi nei piccoli Comuni dell'Ovest Milano
L'operazione della Dda “Quadrato 2” e la scelta delle famiglie 'ndranghetiste di trasferirsi nei piccoli Comuni dell'Ovest Milano.
Perchè i clan calabresi hanno scelto l'Abbiatense
Non solo Corsico e Buccinasco, da anni la ‘Ndrangheta ha preso casa nei paesini dell’Abbiatense. Piccole roccaforti che garantiscono anonimato, discrezione e controllo silenzioso degli affari. Se la mafia al Sud deve far rumore e mostrarsi forte nei propri territori, nelle Locali al nord, l’imperativo è non fare rumore. Da qui la scelta di traslocare dai Comuni dell’immediata periferia milanese, già interessati da numerose operazioni antimafia, e spostarsi nei tranquilli paesini.
Quanto emerso dall’operazione «Quadrato 2», coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm della Dda Stefano Ammendola, certifica una volta di più la presenza di esponenti apicali della mafia calabrese. Calvignasco, Bubbiano, Vermezzo con Zelo e Gudo Visconti, sono questi i comuni del territorio che frequenta e visita Luigi Virgara, 45 anni, affiliato alla ‘ndrina di Platì nel 2008 e venuto nel milanese nel 2018 per ricostituire quei legami di affari tra le famiglie della «‘Ndrangheta della montagna».
E’ proprio il bidello di Corsico, questo il suo lavoro di copertura, a permettere agli inquirenti di disegnare tramite i suoi spostamenti e contatti, una mappa della mafia calabrese nel milanese e pavese. Spostamenti che lo portano da Calvignasco a Gudo Visconti, per andare a trovare l’amico Domenico Marando (sospetto picciotto legato alla ‘ndrina di Platì), da poco scarcerato e residente a Gudo come il fratello Giuseppe. In paese, scrivono i magistrati: «risultano risiedere parecchi soggetti calabresi con legami diretti con esponenti di vertice della ’ndrangheta platiota». E’ in una via in particolare che le forze dell’ordine piazzano una microcamera e riprendono le visite di Virgara ed altre figure legate alla criminalità organizzata come Domenico Papalia, sul quale poi convergeranno le indagini.
Nella stessa zona risultano risiedere componenti delle famiglie Papalia e Barbaro. Nei giorni di riprese a passare da quella via è anche Francesco Romeo, nuova figura, detto u Pettinaru, residente a sua volta a Gudo. Il quale, (secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Agresta) insieme al fratello Pasquale, sarebbe legato a Giuseppe Molluso, considerato dagli investigatori «soggetto di elevatissimo rilievo investigativo» e residente a Bubbiano. Lo zio del Molluso, Francesco, dopo circa 30 anni di galera per droga e sequestri, si è ritirato invece a Vermezzo con Zelo.
L’operazione «Quadrato 2» ha ulteriormente acceso la luce su zone che la ‘ndrangheta avrebbe preferito rimanessero buie. Ora sta allo Stato impegnarsi affinché queste reti mafiose siano ritirate, se non sconfitte.
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