CERRO MAGGIORE

Morte sorelle Agrati, il fratello Giuseppe resta ancora in carcere

L'uomo, accusato di averle uccise nell'incendio della loro casa nel 2015, si è visto rigettare la richiesta di scarcerazione

Morte sorelle Agrati, il fratello Giuseppe resta ancora in carcere
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Morte sorelle Agrati di Cerro Maggiore, rigettata la richiesta degli avvocati difensori di Giuseppe Agrati (fratello accusato di duplice omicidio aggravato e incendio) di farlo uscire dal carcere.

Morte sorelle Agrati, il fratello resta in cella

E' in carcere dal novembre 2019 con l'accusa di aver intenzionalmente appiccato il fuoco alla casa di via Roma dove viveva con le sorelle Carla e Maria, morte nel rogo: Giuseppe Agrati, unico sopravvissuto a quell'incendio della notte del 13 aprile 2015, è a processo per duplice omicidio aggravato e incendio.
Nell'ultima udienza era stata presentata la perizia psichiatria condotta sullo stesso Agrati che aveva portato i suoi avvocati difensori a chiedere (nuovamente - mesi fa era arrivato un altra diniego da parte della Corte di Assise) la sua scarcerazione. Ma il giudice ha detto no: "Il quadro indiziario, allo stato, permane e si fonda, tra l'altro, sulla consulenza tecnica del pm che ha fornito una puntuale ricostruzione dell'origine dolosa dell'incendio che è attualmente al vaglio della perizia disposta dal Tribunale e che, pertanto, non può essere al momento superata - si legge nel rigetto della richiesta della difesa - L'ulteriore materiale probatorio acquisito non si compone solamente delle dichiarazioni - asseritamente mitomani - dell'imputato ma di plurime testimonianze che hanno descritto la condotta concretamente tenuta dall'imputato nell'immediatezza dei fatti".
Riguardo alle esigenze cautelari e all'adeguatezza della custodia cautelare in carcere "non è in alcun modo superata dalle argomentazioni difensive, fondate in sostanza solamente sull'assenza di gravi indizi di colpevolezza e sul passare del tempo dall'inizio dell'esecuzione della misura".
Permanenza in carcere anche "tenuto conto del quadro psicologico di Giuseppe Agrati, come confermato - oltre che dalla perizia psichiatrica disposta dal Gup e e dall'istruttoria dibattimentale - dalle perizia psichiatrica svolta dal dottore Diurni, nella quale emerge - ancora una volta - l'astio dell'imputato nei confronti del nipote Andrea considerato dal primo come il responsabile della riapertura delle indagini e, quini, del suo attuale stato di detenzione".

La reazione dei difensori

La nostra istanza è stata rigettata ed è stato confermato il carcere - commentano gli avvocati difensori di Giuseppe Agrati Giuseppe Lauria e Desiree Pagani - E' un'ingiustizia. Noi non ci fermiamo".

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