Morte sorelle Agrati, arrestato il fratello Giuseppe

Svolta nel caso dell'incendio mortale del 13 aprile 2015 a Cerro Maggiore: il fratello e unico sopravvissuto accusato di duplice omicidio, aggravato dalla premeditazione, e incendio.

Morte sorelle Agrati, arrestato il fratello Giuseppe
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Morte sorelle Agrati, arrestato il fratello Giuseppe, l'unico sopravvissuto alla tragedia.

Morte sorelle Agrati, arrestato il fratello

Svolta sul caso delle sorelle Carla e Maria Agrati, morte nell'incendio della loro casa nell'aprile 2015. In queste ore i carabinieri hanno arrestato il fratello Giuseppe, 68 anni, unico sopravvissuto a quella serata di fuoco. Il Tribunale di Milano ha infatti emesso l'ordine di carcerazione per l'uomo che ora si trova in carcere con l'accusa di duplice omicidio, aggravato dalla premeditazione, e incendio. Le motivazioni del gesto? Pare che Giuseppe abbia agito perché voleva l'eredità.

La tragedia era accaduta la notte del 13 aprile 2015. In casa vi erano le due sorelle e appunto Giuseppe. Le risultanze delle analisi svolte dalla scientifica della Polizia e dei Vigili del fuoco avevano fatto emergere la possibilità che il rogo fosse di natura dolosa, il caso era seguito dal Tribunale di Busto Arsizio che nell'estate 2018 avanzato la richiesta di archiviazione per l'uomo (che era indagato per omicidio colposo) non avendo trovato prove della sua colpevolezza.
Nel marzo scorso una prima svolta: dopo l'opposizione all'archiviazione arrivata da un familiare, il caso era stato avocato dalla Procura generale di Milano che aveva indagato Giuseppe Agrati per omicidio volontario e incendio. Da qui di fatto le indagini sono partite da capo con nuovi sopralluoghi, accertamenti e perquisizioni.

"Al momento nessun commento" la dichiarazione dell'avvocato Desiree Pagani che assiste Giuseppe Agrati.

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Morte sorelle Agrati: "Non è stato Giuseppe"

I rilievi che incastrano il fratello

Le indagini, svolte su delega della Procura Generale della Repubblica di Milano, hanno preso avvio a seguito dell’avocazione del fascicolo processuale precedentemente in carico alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che aveva avanzato richiesta di archiviazione, verso la quale il nipote aveva proposto opposizione. Le attività investigative, condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, hanno portato alla ricostruzione completa e precisa della dinamica del fatto e permesso di accertare che le dichiarazioni fornite da Giuseppe Agrati, anch'egli presente all'interno dell’abitazione e rimasto illeso, risultavano contraddittorie e non corrispondenti a quanto appurato e che il movente poteva essere ricondotto a motivi economici legati all'eredità. Si accertava che l’incendio era stato appiccato, con l’uso di acceleranti, in più punti dell’abitazione, prima nel corridoio antistante la camera dove le due donne stavano dormendo, posta al primo piano, e successivamente nei pressi dei due ingressi al piano terra e che le due donne ebbero tempo di svegliarsi ed aprire le finestre di camera da letto e bagno, alimentando però in tal modo le fiamme che ne provocarono la morte. Ciò risulta in contrasto con quanto affermato da Giuseppe Agrati, che asseriva che l’incendio si era propagato dal piano inferiore arrivando poi ad interessare le camere da letto; l’uomo inoltre, nella circostanza, non ha mai provveduto a chiamare i soccorsi né ad informare i soccorritori della presenza delle due sorelle all'interno dell’abitazione.

L’accaduto

Erano le prime ore della notte del 13 aprile 2015 quando avvenne la tragedia. Le vittime, Carla, 70 anni, ex insegnante del liceo Galilei di Legnano e molto conosciuta in paese, Maria, 67 anni e di Milano, furono trovate senza vita dopo che i pompieri erano riusciti a domare le fiamme. Unico sopravvissuto il fratello Giuseppe che quella notte uscì in strada in pigiama e ciabatte. La tragedia aveva scosso l’intera comunità. I residenti avevano sentito il suono delle sirene rompere il silenzio della notte. Quell’incendio, in pieno centro cittadino e a pochi passi dal municipio e dalla piazza della chiesa parrocchiale, aveva sconvolto tutti.
Tantissime le persone che, nei giorni seguenti, erano passate davanti all’abitazione per portare un saluto alle due sorelle venute a mancare. Alcuni avevano deposto dei fiori.
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