Magenta

Frasi razziste, La nuova Italia denuncia il vicesindaco

Bufera per un post di Simone gelli sul ruolo della donna nell'Islam.

Frasi razziste, La nuova Italia denuncia il vicesindaco
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ll segretario del movimento politico La Nuova Italia di Magenta ha formalizzato denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti del vicedindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Magenta Simone Gelli.

Il movimento ritiene offensiva e gravissima la frase riportata dall’esponente leghista “Le donne per l’islam sono nulla, ricordatelo sempre”. “Riteniamo che questa frase offensiva per tutte le donne e gli uomini di religione islamica – commenta Munib Ashfaq, segretario del movimento – rifletta l’espressione di un pensiero fondato sull’odio religioso. È inaccettabile che venga pronunciata da una persona che ricopre una carica istituzionale”.

La Nuova Italia ha chiesto altresì le dimissioni del vicesindaco Simone Gelli inoltrando una lettera al sindaco Chiara Calati, dalla quale ci si attende che la frase incriminata venga condannata pubblicamente. E ha proceduto ad inoltrare al Prefetto di Milano Renato Saccone, una lettera nella quale viene espressa "preoccupazione per il clima di odio che serpeggia sui social. Ricordiamo che una frase del genere pronunciata da un uomo che da anni ricopre cariche istituzionali rischia di essere replicata incrementando l’odio nei confronti della comunità musulmana che a Magenta è presente da anni".

Chieste le dimissioni di Gelli

Chiara la richiesta alla prima cittadina: "Chiediamo al sindaco di assumersi le sue responsabilità e di agire a difesa della legalità e del decoro dell’Amministrazione comunale. Le ricordiamo, Signor sindaco, che la diversità di culture è arricchimento e non deve mai rappresentare un problema. Ma, soprattutto, non deve mai sfociare nelle offese come purtroppo è accaduto.  Ci piacerebbe, quando questo sarà possibile, che sia proprio Lei ad organizzare un incontro pubblico alla presenza di donne di religione musulmana. Solo con la conoscenza si combatte l’ignoranza. Buttare lì una frase malvagia come "Le donne per l’Islam sono nulla, ricordatelo sempre", vuol dire essere ignoranti e incoscienti. Per questo motivo auspichiamo da Lei un gesto di grande responsabilità: chiedere al suo vicesindaco le dimissioni e condannare pubblicamente quanto da lui affermato.

La lettera a Saccone

"La frase del vicesindaco purtroppo non fa onore alla carica istituzionale che ricopre e rischia di mettere in pericolo l’ottimo rapporto di amicizia e rispetto che portiamo avanti da sempre con i magentini - si legge nella lettera a Saccone - Sappiamo benissimo che quando il leader di un partito prende delle posizioni violente i suoi sostenitori rischiano di trascendere e di passare all’estremismo. Abbiamo chiesto al Sindaco della nostra città una presa di posizione e magari, quando questo sarà possibile, di organizzare un incontro pubblico sulla figura femminile nel mondo islamico alla presenza di donne musulmane. Quella frase ci preoccupa enormemente, tanto più che non è il primo episodio grave che siamo costretti a registrare. Nel mese di dicembre, appena nati, su un muro comparve la frase riferita ad un socio fondatore del Movimento, tra l’altro di fede cristiana, che recitava ‘Bienati islamico di m...’, con la svastica al posto della S, sulla quale l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, svolse degli accertamenti. All’epoca abbiamo immediatamente richiesto che la Giunta stigmatizzasse tale episodio, ma non abbiamo ricevuto alcun segnale di distensione. Parte della comunità islamica di Magenta si è costituita in un’associazione che, per far valere il proprio diritto ad uno spazio di preghiera, si è rivolta al Tar. Ad oggi abbiamo tre sentenze del Tribunale Amministrativo che ci hanno dato ragione. Ci siamo sempre mossi nel pieno rispetto della legalità e continueremo a farlo. Il nostro solo desiderio è quello di vivere in una città senza sentirci diversi e senza che un rappresentante delle istituzioni si possa permettere di offendere una religione che non conosce. Consapevoli delle numerose segnalazioni che, in considerazione della sua prestigiosa carica, riceverà quotidianamente, ci è sembrato giusto sottoporLe le nostre. Saremmo onorati nell’avere  una risposta".

 

 

 

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