Pregnana

400 firme per chiedere la conferma del medico di base

Petizione fra i cittadini per chiedere più tutele per i cittadini

400 firme per chiedere la conferma del medico di base
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400 firme raccolte in pochi giorni per chiedere che il medico di base Isabella Tomba, a Pregnana in via provvisoria, venga confermata nel suo ruolo e resti in paese.

Iniziativa a Pregnana

«Chiediamo che la dottoressa Tomba sia confermata nella sua funzione di medico di base a Pregnana Milanese al termine del suo incarico». La petizione, promossa dall’ex sindaco Sergio Maestroni, da Antonino Calderaro e Antonio Leoni, ha subito raccolto grande partecipazione fra i pazienti della giovane dottoressa arrivata a Pregnana a ottobre. Oltre a chiedere la conferma di Tomba, il testo inviato ai vertici di Ats dai cittadini pregnanesi invita anche a un ragionamento complessivo sulle politiche attuate in Lombardia in tema di salute, evidenziando la necessità di sostenere e rafforzare il lavoro dei medici di base sul territorio, evitando di accentrare tutto sugli ospedali.
«Facciamo notare come dopo il pensionamento del Dottor Tino Maestroni, a inizio 2020, abbiamo avuto per alcuni mesi la presenza della dottoressa Zaloshvili. Esperienza che ha avuto termine nel corso del mese di ottobre 2020».
A Pregnana, con incarico provvisorio, è quindi giunta la dottoressa Tomba.

Conferma per la dottoressa

«In questi mesi, da quando si è insediata, la dottoressa Tomba ha avuto modo di essere apprezzata per la sua attenzione alle problematiche mediche dei cittadini suoi pazienti. Inoltre pensiamo sia corretto, in particolare per i cittadini pazienti, avere un riferimento certo sul territorio comunale attraverso la formazione di quel rapporto fiduciario che sta alla base della relazione medico/paziente. Rapporto che si costruisce anche, ma non solo, certamente, con un riferimento preciso nel tempo».
Dalla richiesta di conferma per la giovane dottoressa, il quarto medico di base presente a Pregnana a cui si aggiunge un pediatra, la petizione vira poi su un ragionamento più ampio, volto a rafforzare i presidi medici del territorio, a tutela in particolare dei cittadini più anziani. «Riteniamo infine - recita la petizione - di esercitare e rivendicare il nostro diritto universale alla tutela della salute, sancito oltretutto dalla nostra Costituzione. Non vorremmo mai trovarci nella situazione di altri comuni, anche della nostra Ats, che per colpa di una mancata visione nella distribuzione dei medici sul territorio, a causa di una legge regionale che ha definito l’ampiezza e la distribuzione dei distretti territoriali secondo criteri che non tengono conto del diritto alla salute di tutti i cittadini, ci dovessimo trovare con un medico di base in meno e con le conseguenze facilmente immaginabili».

Diritto alla salute

«Anni fa - aggiungono i tre promotori - i medici di base avevano mille pazienti a proprio carico. Successivamente si è passati a 1300, con la possibilità di sforare del 5%, che rappresenta la situazione attuale. A quanto ci risulta, la Regione starebbe per cambiare nuovamente, alzando il numero di pazienti a 1800 per medico: il tutto andrebbe a discapito della qualità delle cure e delle attenzioni riservate al paziente».
La petizione è stata inviata ai dottori Cassavia, del Dipartimento di cure primarie di Ats, e Bersani, Direttore del Distretto Rhodense di Ats. Inoltre, per conoscenza, sono stati informati anche il sindaco di Pregnana Angelo Bosani, la sindaca di Settimo Sara Santagostino in qualità di presidente della Conferenza dei 193 Sindaci compresi nel territorio dell’Ats Città Metropolitana, e alla sindaca Maria Rosa Belotti, vice presidente dell'assemblea dei sindaci del distretto Asst Rhodense.

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