La sfida

Il 37enne Vitali sfida il morbo di Crohn affrontando il Cammino di Santiago

La nuova sfida del parabiaghese Christian Vitali: ha percorso 300 chilometri per raggiungere Santiago de Compostela.

Il 37enne Vitali sfida il morbo di Crohn affrontando il Cammino di Santiago
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La nuova avventura del 37enne parabiaghese Christian Vitali e della sua compagna Sonia: 300 chilometri in 10 giorni per raggiungere Santiago de Compostela.

La sfida di Vitali sul Cammino di Santiago

Il parabiaghese Christian Vitali, 37 anni e con alle spalle un’esperienza da consigliere comunale, è affetto dal morbo di Crohn - un’infiammazione cronica intestinale di cui ancora troppo poco si conosce ma che di fatto lo porta a essere considerato immunodepresso - ma insieme alla sua compagna Sonia ha deciso di rimettersi in forma, allenarsi e, zaino in spalla, affrontare circa 300 chilometri e cimentarsi nel Cammino di Santiago, partendo da Porto.

La sua esperienza

"Ho iniziato a cimentarmi con i pellegrinaggi per sensibilizzare le persone sulle malattie croniche e ora che ho scoperto di averne una mi faccio spaventare? Purtroppo ci sono delle problematiche, ma si affrontano" ha raccontato Vitali.

Era il 2018 infatti quando Vitali aveva deciso di percorrere 600 chilometri lungo la via Francigena - da Pavia a Roma - per sensibilizzare sulla fibromialgia, una sindrome reumatica ancora troppo poco conosciuta. Tra aprile e maggio dell’anno successivo era stata la volta della Magna via Francigena da Palermo ad Agrigento e nelle ferie estive aveva deciso di percorrere già il cammino di Santiago partendo da Lisbona. Tutti pellegrinaggi fatti in solitaria per accendere i riflettori su quella sindrome che è la fibromialgia.

Poi ha scoperto di essere affetto dal morbo di Crohn ed è giunto anche il Covid. Ma non per questo Vitali si è fatto intimidire. "Sonia un giorno mi ha detto che le sarebbe piaciuto cimentarsi con il Cammino di Santiago e allora ho pensato di riprovare - ha spiegato Vitali - Certo ero consapevole di essere affetto dal morbo di Crohn, di dover fare un duro lavoro di dieta per prepararmi all’impresa, ma la voglia era tanta. Il gastroenterologo che mi segue, dopo aver visto tutti i miei ultimi esami e dopo aver saputo che volevo cimentarmi in un cammino di 300 chilometri, mi ha appoggiato. Quando diagnosticano queste malattie croniche penso si debba comunque cercare di fare una vita normale. Certo le difficoltà quotidiane ci sono e non nascondo che il cammino è stato più duro degli altri anni, ma penso comunque di essere una persona fortunata e il mio corpo mi ha permesso di affrontare anche questa impresa".

L'emozione del Cammino

Così Vitali, a partire da maggio, ha iniziato a prepararsi per il cammino. Ha raccontato:

"Ho comunque dovuto cercare di disinfiammare il più possibile l’intestino. Ho anche dovuto fare una dieta ferrea e allenarmi. Ma ce l’ho fatta. Certo, rispetto al passato è tutto diverso, ma è stata un’esperienza bellissima ed emozionante. Prima di avere questo morbo riuscivo a fare anche 37-38 chilometri al giorno; ora già a 25 facevo fatica. In ogni caso, siamo riusciti a percorrere quei 300 chilometri in 10 giorni: dal 15 agosto al 25. Ne siamo orgogliosi".

E come ogni anno, Vitali porta nel cuore l’esperienza unica del pellegrinaggio. "Si conoscono sempre persone nuove e differenti e negli ultimi chilometri si vedono camminatori di tutti i tipi, persino in stampelle... quindi perché non farlo? - ha continuato - Arrivare a Santiago de Compostela in aereo e visitarla da turista è facile. Il bello è come ci si arriva nei posti e come si riescono a vivere. C’è chi si cimenta nei cammini e prenota gli ostelli per tutte le tappe, ma così sei un turista, non un pellegrino. Il bello è vivere e assaporare ogni tappa. Proprio per questo con Sonia abbiamo idea di scrivere alcune piccole regole per affrontare il cammino. Sono dell’idea che finché si riesce, si dovrebbe approfittare di cimentarsi in imprese che mai si sarebbe immaginato di fare. Un consiglio? Fate un cammino, ma non nello spirito non del turista, perché sono veri e propri pellegrinaggi".

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