Lutto cittadino

Una marea silenziosa per l'ultimo saluto a Rebecca

E' quella che si è raccolta oggi pomeriggio ad Arconate per il funerale della bambina morta a 9 anni.

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Una marea silenziosa e commossa per l'ultimo saluto a Rebecca Palermo, spentasi a 9 anni.

Oltre 1.500 persone ad Arconate per dire addio a Rebecca

E' quella che si è raccolta ad Arconate nel pomeriggio di oggi, sabato 27 gennaio, giornata di lutto cittadino per decisione dell'Amministrazione comunale. La chiesa di Sant'Eusebio non è bastata ad accogliere tutte le persone (oltre 1.500) che hanno voluto dire addio alla bambina per cui l'intera comunità ha sperato e pregato, e di cui ha poi pianto la tragica fine. Centinaia le persone che non sono riuscite a entrare nell'edificio sacro e che sono state costrette a seguire il funerale dalla piazza, in un silenzio composto e  partecipe.

"Abbiamo un debito con lei: quello di spendere bene la nostra vita"

Così il parroco don Alessandro Lucini:

"Il nostro cuore oggi è in subbuglio, dentro di noi albergo una moltitudine di sentimenti, ci sono la delusione, la rabbia, l'incredulità. Ciascuno di noi porta dentro di sé il peso, la fatica di questo lutto, in particolare questa famiglia, che vive lo strazio della separazione. Il Vangelo che oggi abbiamo letto è quello dei discepoli di Emmaus: due uomini che se ne vanno sconsolati, perché hanno visto le loro speranze frantumarsi in un attimo, sono chiusi nella loro delusione, nel risentimento, perché pensano che il loro messia li abbia ingannati, delusi, abbandonati. Così anche noi. Noi tutti ci troviamo oggi su questo cammino. Con sentimenti contrastanti, con le nostre perplessità ma anche le nostre speranze, i nostri desideri. Ed è proprio dentro questo cammino che il Signore si rende presente, e questi uomini come noi faticano a riconoscere il Signore.
Noi abbiamo bisogno di te Signore, che tu faccia sentire la tua presenza innanzitutto a questa famiglia, una presenza che non parli solamente per sentito dire, ma una testimonianza che attraversi il dolore, tu che hai attraversato il dolore donando la tua vita sulla croce. Una presenza che rimane anche davanti alle tragedie che la vita ci pone di fronte, una presenza che ci ridoni la speranza e ci ricordi la tua promessa: che nulla va perduto di ciò che è stato affidato a te. Nulla, come dice San Paolo, potrà mai separarci dall'amore di Dio. Noi Signore siamo certi che ora Rebecca vive con te, ma tu ravviva la nostra speranza, i nostri cuori, le nostre menti, perché possiamo avere la certezza che anche noi ci rincontreremo nella vita eterna. Solo il Signore può dare speranza alla nostra sofferenza, solo lui può illuminare la notte che stiamo attraversando. Gesù non è venuto a spiegarci il dolore, neanche a salvarci dal dolore, ma ci ha salvato nel dolore della sua croce, lo ha fatto col suo sangue innocente. Gesù è il nome del figlio di Dio che ci ha amati con l'amore più incredibile e ha definitivamente sconfitto la morte con la sua resurrezione. Gesù ci aspetta all'imbocco del tunnel della morte, pronto per afferrarci e portarci con lui. La nostra fede, il nostro cuore, la nostra anima hanno bisogno che tu ti affianchi il nostro cammino. Vorrei condividere con voi queste parole di don Oreste Benzi scritte il giorno prima della sua morte: 'Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà la vicina dirà 'è morto', in realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì, ma in realtà la morte non esiste, perché appena chiudo gli occhi a questa vita li apro all'infinito di Dio'. Noi abbiamo un debito nei confronti di Rebecca, quello di vivere e spendere bene la nostra vita".

Il saluto dei compagni di classe con un volo di palloncini bianchi

Al termine della Messa, l'uscita della bara dalla chiesa è stata accolta da un applauso, poi si è levata una voce che ha urlato "Ciao Rebecca!" e i compagni di classe hanno liberato nel cielo tanti palloncini bianchi a cui hanno affidato pensieri scritti per la loro amica la cui anima, ha detto il parroco, "è già salita verso Dio". Dopodiché si è formato il corteo, affollatissimo, che ha accompagnato il feretro al cimitero cittadino per la sepoltura. La famiglia aveva chiesto espressamente di non inviare fiori, ma di fare offerte all'Associazione Genitori Tangram di Arconate, organizzazione di volontariato che opera nel settore formazione e assistenza per il perseguimento di scopi di solidarietà sociale.

 

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