Razzia di attrezzi agricoli al vivaio: “E’ l’ottavo furto”
Ai Giardini italiani a Tradate i ladri tornano di notte forzano la finestra del magazzino e scappano con motoseghe, tosasiepi, trapani e decespugliatori.
Ennesimo saccheggio di mezzi agricoli al vivaio «Giardini italiani» di via Monte Grappa. «E’ l’ottavo furto subito negli ultimi anni. Non sappiamo più come difenderci», commenta disarmata la titolare Monica Frigerio.
La banda del pollice verde torna in azione: e’ l’ottavo furto
La banda di predatori è entrata in azione nella notte tra il 15 e il 16 marzo e scavalcando la recinzione è riuscita ad introdursi nell’attività alle porte di Venegono, in una zona isolata circondata dai campi, ma affacciata sulla trafficata statale. «Quando ho aperto l’attività al mattino, circa alle 7.45 ho scoperto il furto – racconta – i ladri hanno divelto le inferriate e forzata la finestra del magazzino si sono intrufolati facendo letteralmente man bassa di macchinari».
La refurtiva, stando ad una prima stima, è consistente. Si tratta di tre motoseghe, tosasiepi, un decespugliatore, i soffiatori e un trapano.
E’ l’ottavo furto razziati i macchinari
La stessa già asportata nelle precedenti visite, anche se l’ultima, quella del 20 giugno 2015, non aveva fruttato molto «ai ladri dal pollice verde», ma aveva causato danni ingenti alla proprietà: erano anche state distrutte tutte le telecamere messe a protezione del vivaio. «Questa volta non erano in funzione, perché erano in riparazione», sottolinea Monica Frigerio che gestisce l’attività insieme a Vittorio Barbieri di Venegono. Era stato lui nel 2013 a denunciare i tre furti compiuti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro e tutti durante la pausa pranzo. Nel primo caso i predatori avevano sottratto solo alcune attrezzature perché le altre erano al sicuro su un furgone. Ci avevano riprovato ed erano riusciti a far man bassa, asportandole dal magazzino chiuso a chiave. Come se non bastasse, poco dopo, hanno tentato nuovamente , ma questa volta il colpo è andato in fumo. I titolari, al ritorno dalla pausa pranzo avevano rinvenuti gli attrezzi infondo al giardino, pronti per prendere il volo. Erano stati probabilmente disturbati e avevano dovuto desistere.
Ottavo furto: oltre alle telecamere e all’allarme anche i galli come guardiani
«Con quello del 15 marzo, i furti subiti salgono a otto. – conclude Frigerio che ha presentato denuncia ai carabinieri – Avevamo intensificato i sistemi di controllo, posizionando persino delle telecamere, ma non è bastato. Abbiamo due galli, ma ci hanno consigliato dei cani da guardia. Amo gli animali e non sopporterei l’idea di lasciarli soli nella notte, col rischio di ritrovarmeli al mattino avvelenati», conclude la titolare che ha deciso di murare la finestra forzata e di studiare altri sistemi d’antifurto nella speranza di scoraggiare queste bande specializzate in furti di attrezzi agricoli.