Bertolaso annuncia la terza ondata in Lombardia: varate nuove restrizioni
Bollate è in zona rossa da giovedì 18 febbraio e lo sarà fino a lunedì 15 marzo.
Sono state decise le nuove limitazioni per arginare l’aumento dei contagi da Coronavirus. Dopo l’invio del dossier al Comitato Tecnico Scientifico e le valutazioni condivise tra il ministro Speranza e il governatore lombardo Fontana è arrivata l’attesa “stretta”. Confermata l’ipotesi di zona arancione rafforzata per Bergamo, Brescia e Cremona che era stata anticipata dallo stesso governatore mentre Bollate resta in zona rossa.
Bertolaso annuncia la terza ondata in Lombardia: varate nuove restrizioni
Ad annunciare le misure attorno alle 12.30 di oggi, martedì 23 febbraio in una diretta sui canali istituzionali, è stata l’assessore al welfare Letizia Moratti:
"Abbiamo convocato i nostri tecnici e deciso una strategia di mitigazione e contenimento della pandemia. Oggi il presidente emanerà un’ordinanza che coinvolge l’intera provincia di Brescia e i comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Credaro, Castelli Calepio, Gandosso e Soncino istituendo una zona arancione rafforzata. La zona arancione rafforzata prevede, oltre alle classiche limitazioni da zona arancione, anche la chiusura delle scuole elementari, asili e nidi; il divieto di spostamento nelle seconde case; l’utilizzo mascherine chirurgiche sui mezzi di trasporto e la chiusura delle attività universitarie in presenza".
Bollate zona rossa
Bollate è in zona rossa da giovedì 18 febbraio e lo sarà sicuramente per altri 7 giorni (anche se inizialmente si era diffusa l'indiscrezione che la misura potesse durare fino al 15 marzo). I cittadini bollatesi saranno i primi vaccinati a partire giovedì secondo il piano Bertolaso.
Il drastico provvedimento è stato preso dopo che nei giorni scorsi è scoppiato un focolaio con variante inglese da Covid che ha interessato il plesso riconducibile alle scuole Rosmini e alla scuola Marco Polo.
La decisione è stata presa dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha predisposto l’ordinanza che sarà firmata domani, mercoledì
Oltre ai divieti disposti con ordinanza del Presidente di Regione Lombardia, il sindaco di Bollate, Francesco Vassallo, ha disposto, con propria ordinanza e nel periodo dal la chiusura della piattaforma ecologica di via Pace e dei cimiteri cittadini, aperti solo per lo svolgimento delle cerimonie funebri.
Da parte sua il sindaco ha chiesto al presidente Fontana di rendere pubblici i dati sanitari che hanno portato ad assumere questa decisione, in modo da fornire una comunicazione completa e trasparente alla cittadinanza sulle motivazioni della proroga del periodo di restrizione.
Inoltre il primo cittadino ha comunicato al governatore che lunedì sera il Consiglio comunale di Bollate ha approvato all’unanimità una mozione che prevede la richiesta di aiuti alle attività commerciali e artigianali del territorio comunale.
Bergamo, Brescia e Crema in zona arancione “rafforzata”
Chiusura delle scuole elementari, dell'infanzia e dei nidi. Divieto di recarsi presso le seconde case, utilizzo dello smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile. Oltre a obbligo a indossare mascherine chirurgiche sui mezzi pubblici e chiusura delle attività universitarie in presenza.
E una nuova rimodulazione del programma di vaccinazioni mantenendo quelle per gli 'over 80' e per le categorie inserite nella 'Fase 1 bis'. E uso della strategia vaccinale come strumento di contenimento della diffusione concentrandosi sui comuni più critici.
Sono queste le nuove misure di contenimento del virus previste dall'ordinanza che il presidente di Regione Lombardia emanerà oggi per tutta la provincia di Brescia e nei Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona) inserite in una zona Arancione 'rafforzata'.
Le parole del vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti
"La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero. Inoltre abbiamo deciso una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa. Regione Lombardia sta attuando un'attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un'accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività. Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero le attività di vaccinazione in particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali".
Il commento del responsabile della campagna di vaccinazione Guido Bertolaso
"A Brescia esiste una terza ondata. Dobbiamo intervenire immediatamente. La provincia di Brescia ha un'incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile - rispetto all'anno scorso - in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Questo è il punto che va aggredito immediatamente. Il problema principale, soprattutto in questa provincia, è legato alla circolazione della variante inglese e che ha fatto aumentare di parecchio i ricoveri in ospedale e soprattutto nei reparti di rianimazione. E’ stato elevato il livello di attenzione da 3 a 4, perché le terapie intensive sono già sotto stress e per questo Areu sta già trasferendo pazienti nelle aree limitrofe. Passeremo da una logica di 'riduzione del danno' a quella di 'sanità pubblica'. Non possono bastare soltanto i provvedimenti sulla circolazione, bisogna utilizzare tutte le armi a disposizione. E l'arma più efficace è il vaccino. Inizieremo dunque a vaccinare nei territori maggiormente colpiti con l'obiettivo di diminuire fortemente i casi e conseguentemente il livello di ospedalizzazione. Partiremo giovedì dalla provincia di Bergamo, dai territori di confine con la provincia di Brescia per poi spostarci nelle altre aree del bresciano. Ed allungheremo i tempi tra la prima e la seconda vaccinazione". Sulle vaccinazioni agli over 80, Bertolaso ha evidenziato che "non si ridurrà nemmeno di una unità la somministrazione dei vaccini".
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