L'INTERVISTA

Rubina Grassi nella Nazionale italiana di Rugby: "Un sogno che si è avverato"

La chiamata azzurra in Under 20 prima e la conseguente trasferta spagnola contro Las leonas poi hanno consentito alla giovane giocatrice della squadra parabiaghese di acquisire nuove consapevolezze

Rubina Grassi nella Nazionale italiana di Rugby: "Un sogno che si è avverato"
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«Coi piedi per terra, così mi piace definirmi. Sì, penso sia la formula più adatta, specie dopo l’entusiasmante esperienza che ho vissuto in terra iberica».

La convocazione in Nazionale femminile Under 20 prima e la conseguente trasferta spagnola contro Las leonas poi hanno consentito alla giovane giocatrice del Rugby Parabiago Rubina Grassi, che inquadra la sua ultima, entusiasmante, esperienza tramite queste parole, di acquisire nuove consapevolezze.

Sopra Rubina Grassi, giocatrice Rugby Parabiago ©Fir/Getty Images

La storia di Rubina

Ha 19 anni e la chiamata del coach Diego Saccà per prendere parte alla spedizione azzurra al femminile è arrivata nei giorni scorsi.
I suoi primi passi sul campo del Rugby Parabiago risalgono, pensate, a quando aveva 3 anni. Trascorsi 16 di questi, che sono stati connotati anche da una piccola parentesi di ginnastica artistica, è arrivato il coronamento di un sogno. Ispirata dai passi da gigante che stava compiendo il fratello, Rubina si è spesa con dedizione per la causa del rugby. Lo dimostrano le prime grandi soddisfazioni, le quali hanno quindi preceduto la duplice chiamata: dall’Under 18 all’Under, come lei stessa racconta, il passo è stato breve.

«Ho messo piede sul campo all’età di 3 anni, sperimentato altre discipline ma, alla fine, il pensiero finiva sempre lì. Al rugby. Fino a 12 anni mi sono allenato coi maschi. Poi mi sono unita alla squadra femminile, dall’anno scorso, giochiamo in serie A Eccellenza».

"Giocare in Nazionale un sogno che si è avverato"

Tutte tappe propedeutiche che hanno infatti permesso alla Grassi di vivere il sogno che aveva fin da bambina:

«E’ un sogno che si è avverato e che nutrivo fin da bambina, quello che ho vissuto proprio di recente.

Le esperienze precedenti

A 17 e 18 anni l’obiettivo di ogni giocatrice che si rispetti è quello infatti di entrare in Nazionale. La convocazione in under mi ha vista affrontare le nazionali di Selezione sud della Francia e abbiamo partecipato al primo Women Six Nation insieme a Scozia, Irlanda, Galles e Inghilterra, Francia e Italia. Paesi molto forti, che lavorano bene. Abbiamo iniziato a novembre, la prima chiamata. Nonostante non ci sia stata la vittoria, è stata comunque un’esperienza positiva». Tutte esperienze che mi sto portanDo a casa, ognuna mi dà qualcosa di diverso.

La trasferta spagnola

Una convocazione che da una parte mi aspettavo e che dall’altra mi ha fatto vivere uno stato d’ansia non indifferente di non poter essere selezionata. Essendo in Under 20 erano state convocate ragazze più grandi di me. Per questo ho sempre tenuto a non dare niente per scontato. Bisogna restare sempre coi piedi per terra. E’ necessario piuttosto realizzare un lavoro costante che permetta poi di sognare in grande.

Quanto alla trasferta spagnola, Rubina racconta:

«Sono stati momenti intensi, segnati da raduni, analisi video e riunioni. Il tutto con l’adrenalina a mille e la consapevolezza di lavorare ad al to livello».

La Nazionale maggiore e la Nazionale U20 femminili erano atterrate a ‘El Prat’ di Barcellona. Le due selezioni e i rispettivi staff avevano viaggiato insieme, e si erano allenate congiuntamente presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti di Roma, in vista dell’incontro internazionale (che non assegnerà caps) che si è svolto l’11 febbraio scorso, con las Leonas, la Nazionale spagnola Under 21».

Il risultato?

«Abbiamo perso di poco, 10 a 5. Il lavoro svolto in campo è stato significativo, ma c’è ancora un gran da fare. Dato che giochiamo tutte le domeniche con le rispettive squadre, le occasioni che abbiamo per giocare insieme sono davvero poche. Seppur nella sconfitta, la soddisfazione è quella di aver fatto parte di questa spedizione. Inoltre, mi paice sottolineare come sia stata la prima partita internazionale in Nazionale italiana Under 20. Il nostro è un movimento che sta crescendo. Ci dicono che siamo facendo la storia, c’è chi l’ha già fatta, come le nostre allenatrici, e chi invece, come noi, ha ancora un bell’orizzonte davanti a sé.

I ringraziamenti

Nei titoli di coda di questa luna di miele, la stessa Rubina intende citare diverse figure che per lei sono state decisive:

«Ringrazio tutti gli allenatori. Grazie a loro, alle mie compagne, tutti i miei compagni. Un “grazie” particolare lo intendo rivolgere quindi a Elisa Frison, capitano delle Serie A Eccellenza Rugby Parabiago, che per me è stata un punto di riferimento sul campo e anche fuori».

Gli obiettivi futuri

Sui prossimi obiettivi, ha concluso la giocatrice di rugby, «c’è quello di non smettere mai di allenarmi, crescere e migliorare.
A cominciare dal campionato di Eccellenza, per arrivare quindi al sogno personale di entrare in Nazionale maggiore tra un paio d’anni».

 

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