Volantini contro la Giunta, il sindaco presenterà un esposto
Il Consiglio comunale di Legnano si è diviso (per il centrodestra si è trattato di una goliardata, per il centrosinistra di una vera intimidazione). Radice ha mantenuto un profilo basso, ma si rivolgerà alla Procura.
Volantini contro la Giunta di Legnano, il primo cittadino Lorenzo Radice presenterà un esposto alla Procura della Repubblica.
Volantini contro la Giunta, il Consiglio si divide
Il caso, scoppiato in settimana dopo che martedì 19 gennaio 2021 i messaggi anonimi in rima erano stati affissi vicino o sotto casa di sindaco e assessori, ha fatto discutere il Consiglio comunale, che è apparso nettamente diviso sul significato da attribuire ai messaggi (o meglio alla modalità con la quale sono stati diffusi).
I consiglieri del centrodestra hanno definito l'episodio una goliardata, o comunque un fatto che non meritava tanta attenzione ("Dal mio punto di vista non c'era nulla di inquietante o minaccioso" ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia Gianluigi Grillo, mentre Carolina Toia si è detta incredula per il fatto che il parlamentino "perdesse del tempo per parlare di una filastrocca" e ha invitato a essere "seri e onesti": "Stiamo parlando di dieci, venti righe che mi hanno fatto quasi sorridere, una filastrocca tutto sommato simpaticamente anomala, appesa qua e là. Io non vi ho letto minacce, offese o atti intimidatori. Ve lo dice una che si è trovata la macchina sotto casa completamente rigata, con i tergicristalli spezzati in due. Piuttosto, come ha detto la collega Daniela Laffusa, mi sembra ci sia l'intenzione di spostare furbescamente l'attenzione su altro rispetto al caso Fregoni, alla vicenda Unfer e a quella dell'assegnazione dei fondi alle associazioni").
I consiglieri di maggioranza hanno manifestato invece preoccupazione e condanna per il luogo dell'affissione, direttamente i cancelli delle persone cui si fa riferimento nello scritto ("Questo trasforma un atto di protesta in un atto intimidatorio" ha sottolineato Simone Bosetti di Insieme per Legnano, come aveva già fatto nella giornata di mercoledì il presidente dell'Anpi Primo Minelli; mentre il capogruppo del Pd Luca Benetti ha aggiunto: "E' incredibilmente grave che persone nascoste nell'anonimato si permettano non tanto di sporgere critiche, sempre legittimo, ma di indagare su dove abitino gli assessori con la loro famiglia, magari con i loro figli, andare sotto casa loro e appendere un manifesto quasi a voler mandare l'ulteriore messaggio: sappiamo dove abiti"). Dalla maggioranza è arrivata quindi la richiesta di una presa di posizione univoca, di ferma condanna dell'episodio, e il sindaco Radice, che sulla questione dei volantini ha preferito mantenere un profilo basso, ha segnalato il fatto a chi di dovere e ha preannunciato un esposto in Procura.
La coalizione di centrosinistra: "Avremmo auspicato una condanna unanime"
All'indomani della discussione in Consiglio comunale, venerdì 22 gennaio la coalizione di centrosinistra ha espresso "piena solidarietà ai componenti della Giunta legnanese che si sono visti recapitare a casa un volantino anonimo diffamatorio e denigratorio". "Un attacco di carattere politico che non può che essere giudicato vile e antidemocratico - hanno dichiarato Partito Democratico, Insieme per Legnano - Legnano popolare e riLegnano - Vogliamo credere che si sia trattato di una azione isolata da parte di qualche fanatico. A maggior ragione il dibattito politico cittadino deve contribuire a rasserenare gli animi. Lasciamo da parte particolarismi e attacchi strumentali, che alcune opposizioni stanno perseguendo con particolare animosità, sia sui media che nei luoghi istituzionali. La coalizione invita tutte le forze politiche ad 'abbassare i toni' e a rientrare nell'ambito di quel confronto aperto e costruttivo, pur nelle diversità, che ha come obiettivo primario il bene comune della città di Legnano. Ieri in consiglio comunale abbiamo colto con piacere che alcuni consiglieri di minoranza abbiano preso le distanze da questo volantino (Franco Brumana del Movimento dei cittadini, per esempio, si è detto pienamente d'accordo con la maggioranza in merito alla gravità dell’affissione dei volantini sulle porte delle abitazioni degli interessati - "in più porte di più assessori, un'azione sistematica" - però ha invitato anche a "non esagerare" quella che è "una presa in giro, una pasquinata, non un'intimidazione", e ha definito esagerate le parole di Minelli che dal suo punto di vista ha sbagliato i toni - "accomunare questo episodio alle squadracce fasciste da un alto carica questo evento di significati impropri e dall'altra sminuisce i gesti del fascismo" e ha accusato la maggioranza di aver strumentalizzato l'accaduto in Consiglio comunale, ndr). Avremmo auspicato una condivisione unanime della condanna all'uso di questi metodi, prima ancora che del loro contenuto, a tutela del ruolo che ricoprono gli amministratori tutti, di maggioranza e minoranza".