Superstrada, i Comitati No Tang scrivono al Parlamento europeo
Dopo la petizione del 2017, i Comitati No Tangenziale scrivono al Parlamento europeo: "Superstrada in contrasto con il Patto verde per l'inquinamento zero"
Dopo la petizione del 2017, i Comitati No Tangenziale scrivono al Parlamento europeo: "Superstrada in contrasto con il Patto verde per l'inquinamento zero"
Superstrada, i Comitato No Tang scrivono al Parlamento europeo
Superstrada Vigevano-Malpensa, i Comitati No Tangenziale, del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano tornano a scrivere alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo sulla situazione per aggiornare l'ente sugli ultimi sviluppi ed in particolare per ribadire che “ il progetto Anas è oggi ancora più sbagliato di ieri: la Superstrada già bocciata dal Tar è oggi in aperto e palese contrasto con le più recenti prese di posizione dell’Unione Europea”. La nota dei Comitati, che da seguito ed aggiorna la petizione che fu inviata nel 2017, ripercorre quanto avvenuto negli ultimi anni, con l'annullamento da parte del Tar della delibera del Cipe che dava il via libera al finanziamento dell'opera, in ragione delle carenze nella procedura di valutazione di impatto ambientale, ma anche con le nuove richieste di Anas agli enti locali, da marzo 2020, di esprimere le loro osservazioni nell’ambito di una nuova procedura volta ad autorizzare il progetto.
“Superstrada incombatibile con il progetto inquinamento zero”
La lettera si focalizza quindi sul recente Patto verde europeo: il progetto presenterebbe infatti alcuni obiettivi di fondo con i quali la Superstrada sarebbe in aperto contrasto, ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 90% come contributo del settore dei trasporti al raggiungimento di un’economia a zero emissioni nette entro il 2050 e lo spostamento su rotaia e sulle vie navigabili interne una parte consistente del 75% delle merci attualmente trasportato su gomma all’interno dell’Unione. Prosegue la nota dei Comitati: “La Superstrada è anche incompatibile con l’ambizione europea di raggiungere un livello di inquinamento pari a zero che pervade il Patto stesso e che sarà ulteriormente definita attraverso il Piano d’azione per l’inquinamento zero di aria, acqua e suolo di prossima adozione. Al posto della Superstrada, e per favorire nel nostro territorio il raggiungimento degli obiettivi del Patto verde europeo, auspichiamo vivamente che le competenti autorità italiane archivino in via definitiva il progetto di Superstrada e considerino, al suo posto, l’attuazione di proposte alternative promosse da alcuni Sindaci, dai comitati di cittadini, dalle associazioni ambientaliste e dalle sigle degli agricoltori”.
Le proposte alternative dei Comitati
I Comitati non si riferiscono qui alle recenti proposte inviate al Ministero da Città metropolitana, ma del progetto alternativo da loro già inviato alla ‘Struttura tecnica di missione’ del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Proposte che “consentirebbero al nostro territorio di ottenere risultati importanti sul versante della mitigazione delle emissioni climalteranti causate dal trasporto stradale, della riduzione dell’inquinamento atmosferico nonché del contenimento del consumo di suolo agricolo in un’area, che in Lombardia è da considerarsi come un avamposto del biologico, dove molti degli obiettivi perseguiti dalla Strategia ‘Farm to Fork’ e della Strategia UE per la biodiversità al 2030 trovano già una buona realizzazione concreta e dove esiste un contesto molto favorevole alla realizzazione del nuovo Piano d’azione per la produzione biologica recentemente pubblicato dalla Commissione”.
Guerreschi: “Il Governo italiano rispetti le scelte a livello europeo”
La lettera si chiude ribadendo come il progetto Anas sia del tutto incompatibile con le priorità delineate dalla Commissione europea per la transizione verso un’economia climaticamente neutra, e auspica che sia rigettato con forza ogni tentativo di inserirlo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Con la lettera inviata a Bruxelles la petizione resterà aperta e il Governo italiano sarà spinto a rispettare le scelte approvate a livello europeo”, commenta la prima firmataria Agnese Guerreschi.