Moschea a Castano: il blitz di Ciocca in Consiglio manda su tutte le furie il sindaco
L'aut aut dell'europarlamentare leghista: "O Pignatiello ritira il progetto oppure lo faccio io con la mia candidatura alle europee". Il primo cittadino sta sulla difensiva: "Ignoranza istituzionale, noi regolamentiamo luoghi di culto"
Ipotesi seconda moschea a Castano Primo: blitz a sorpresa del leghista Angelo Ciocca in Consiglio comunale, il sindaco Giuseppe Pignatiello va su tutte le furie. Il caso era scoppiato nelle scorse settimane dopo la distribuzione da parte di un'associazione culturale di un volantino per la raccolta fondi propedeutica alla realizzazione del nuovo luogo di culto.
L'antefatto e le posizioni assunte finora dalle forze politiche
L'ipotesi seconda moschea continua ad agitare gli animi delle forze politiche di Castano Primo. Tutto era cominciato nelle scorse settimane quando un'associazione culturale aveva distribuito il volantino per la raccolta fondi necessaria a realizzare il nuovo luogo di culto negli spazi di una palestra dismessa suscitando l’ira della Lega, che era difatti scesa in piazza per opporsi, puntando l'indice contro la Giunta con l'accusa di volerlo inserire nei propri piani. Ma il sindaco Giuseppe Pignatiello aveva messo le mani avanti chiarendo che «Il piano regolatore dà regole precise, altrimenti sarebbe il caos» e attaccando: «Il Carroccio è in cerca di voti». A farsi portavoce del fronte del "no" era stato anche l’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, che si era presentato al gazebo organizzato proprio nella realtà castanese promettendo battaglia anche ai tavoli di Bruxelles. Una mossa che secondo le valutazioni dello stesso non sarebbe bastata a lanciare il messaggio. Da qui il blitz che lo ha coinvolto direttamente venerdì sera durante il Consiglio comunale. Una presenza la sua a sorpresa che ha visto il primo cittadino Pignatiello levare gli scudi, con un video messaggio pubblicato il giorno dopo il fuori programma.
"La costruzione di una moschea a Castano Primo sta sollevando preoccupazioni tra i cittadini riguardo alla sicurezza e all'integrazione, in un'area in cui la storia e la cultura non si conciliano facilmente con un presunto luogo di culto in cui potrebbero concentrarsi predicatori d'odio ed estremisti - ha fatto sapere l'esponente del Carroccio in un comunicato - È inaccettabile che in questo delicato periodo in cui stiamo vivendo in Europa dal punto di vista degli attentati, la priorità del comune sia quella di costruire una moschea. La responsabilità politica dell'amministrazione comunale è lampante di fronte a questa situazione e alle crescenti preoccupazioni dei suoi stessi cittadini. Capisco che la libertà di culto sia un diritto fondamentale, ma è assurdo non considerare il contesto di fanatismo islamico cui oggi ci troviamo".
La cronaca dei fatti
E' venerdì sera e Villa Rusconi ospita la seduta di Consiglio comunale densa di punti all'ordine del giorno quando Ciocca fa a sorpresa il suo ingresso in aula consiliare. L'onorevole si siede in prima fila tra il pubblico. Dopodiché si alza e punta il dito contro la Giunta e l'emiciclo, pronunciando queste parole: "E' una scelta sua e del Consiglio comunale" riferendosi all'ipotesi della creazione di una nuova moschea a Castano Primo. E aggiunge: "Chi vuol sapere la verità, venga giù", esorta Ciocca che si reca nella parte esterna. Lo stesso impugna un megafono, che utilizza per approfondire meglio le ragioni del "no". Il suo monito: "Mi auguro che i consiglieri di maggioranza, guardandosi allo specchio, capiscano che aprire una moschea di questi tempi è qualcosa di insensato. Dieci giorni fa a Bruxelles c'è stato un attentato dove due persone innocenti hanno perso la vita a causa dell'estremismo islamico, che ha sgozzato le gole a 40 bambini (il riferimento era alla guerra in corso tra Hamas e Israele, in particolare al gruppo terroristico che ha attaccato il kibbutz di Kfar Aza creando una vera e propria mattanza, ndr). Al posto di prendere le distanze e condannare questi episodi, noi apriamo le porte del nostro Paese: follia".
Lo scontro verbale tra Ciocca e Pignatiello
La sfida di Ciocca: "Il no alla moschea in cambio del ritiro della mia candidatura a Strasburgo"
Sempre Ciocca lancia la sfida: "Il sindaco mi ha accusato dicendo che sono qui per prendere voti. Io replico così "Se il sindaco fa un atto ufficiale dove rinuncia alla moschea a Castano, non solo non verrò più qui, ma non mi candiderò nemmeno alle elezioni Europee. E' Pignatiello a scendere poi nel cortile, dove si sposta la lite verbale appunto. Tra i due nasce uno scontro acceso: "Sono le regole e le leggi a stabilirlo", evidenzia stizzito il primo cittadino, che rincara quindi la dose: "Lei è un ignorante istituzionale", l'accusa nei confronti di Ciocca, il quale replica: "Il piano regolatore passa dalla maggioranza. Se vuole, le do lezioni private di Urbanistica" E continua: "E' disposto a votare no alla conversione di una palestra alla moschea, creando invece una struttura da mettere a disposizione per i nostri cittadini?". Pignatiello chiede inoltre di poter parlare, afferrando il microfono, ma il collega non glielo consente. Ciocca viene infine allontanato. "Alza la testa Castano Prjmo, recita lo striscione che viene posizionato all'ingresso del palazzo comunale "No alle moschee che non condannano le violenze di Hamas", il grido d'allarme del Carroccio.
La versione di Pignatiello
Sempre Pignatiello pubblica quindi a mente lucida un video sui social che racchiude la sua versione:
"Il signor Ciocca è arrivato in Consiglio comunale urlando e sbraitando, utilizzando quindi modalità ispirate alla violenza e l'odio. E così si sono bloccati i lavori del Consiglio comunale, incurante del ruolo ricoperto dai membri del parlamentino cittadino". In merito alla sfida lanciata da Ciocca, Pignatiello l'ha definita "illegale", in quanto "Nessuna Amministrazione comunale di centro, sinistra oppure destra potrà mai deliberare un atto del genere. Le leggi esistono, il sindaco è un soggetto che amministra seguendo questi principi. Stiamo lavorando al nuovo Piano di governo del territorio e lo stiamo facendo utilizzando quegli strumenti che ci permetteranno di regolamentare e ridurre il numero di luoghi di culto possibili all'interno del nostro territorio. Le modalità proposte del centro destra non permetterebbero tutto questo. Ciocca mi ha di fatto chiesto l'impegno di intervenire su una proprietà privata: l'ennesima bugia, l'ennesimo tentativo di prendere in giro i cittadini castanesi ma non solo".
"Da Ciocca uno show elettorale" accusa Pignatiello
Infine gli strascichi della polemica con la raccolta da parte di Pignatiello del materiale di volantinaggio lasciato da Ciocca:
"Aveva voglia di farsi pubblicità in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo - ha fatto notare l'inquilino di Villa Rusconi - L'onorevole leghista ha fatto lo show provando a recuperare voti. Nei prossimi giorni partiremo con una serie di interventi che possano chiarire questi accadimenti che hanno finora generato confusione e preoccupazione".