Polemica

Il centenario di Legnano città? "Concepito come la glorificazione della Giunta Radice"

Il consigliere di minoranza Franco Brumana invita il sindaco ad "abbandonare le velleità storiografiche" e a modificare il Pgt per "salvare i due edifici storici della Manifattura".

Il centenario di Legnano città? "Concepito come la glorificazione della Giunta Radice"
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La commemorazione del centenario di Legnano città? "E' stata concepita come la glorificazione della Giunta Radice".

L'affondo di Brumana: "Il centenario è stato concepito come la glorificazione della Giunta"

Ne è convinto il consigliere comunale di minoranza Franco Brumana (leader del Movimento dei cittadini) che sottolinea inoltre come l'evento da commemorare sia "di per sé di scarsa importanza perché il titolo di città è solamente onorifico e non ha alcun rilievo né istituzionale né giuridico". A proposito delle iniziative celebrative della ricorrenza dei cento anni dalla concessione a Legnano del titolo di città (che risale al 15 agosto 1924, ndr), Brumana parla di "brutta storia della Giunta".

"Nessun confronto con le minoranze consiliari, che sono state tenute all'oscuro di tutto"

Il consigliere del Movimento dei cittadini lamenta inoltre l'assenza di un confronto sul tema con le minoranze:

"La commemorazione del centenario del conferimento a Legnano del titolo di città è stata concepita come la glorificazione della Giunta Radice. E’ stato evitato il confronto con le minoranze consiliari, che sono state tenute all’oscuro sino alla pubblicazione dell’invito ai cittadini a formulare proposte da affiancare a quelle già elaborate dalla maggioranza e per ora tenute riservate. Queste proposte saranno vagliate da un apposito comitato, di cui si ignora la composizione, che opererà con criteri di valutazione per ora non specificati".

"Un titolo solamente onorifico, senza alcun rilievo né istituzionale né giuridico"

Secondo Brumana, sarebbe opportuno che il Consiglio comunale si esprimesse in proposito e approvasse un apposito regolamento:

"L’evento da commemorare è di per sé di scarsa importanza perché il titolo di città è solamente onorifico e non ha alcun rilievo né istituzionale né giuridico. Ciononostante la commemorazione potrebbe essere un’interessante opportunità di proposizione di eventi culturali e soprattutto di un’analisi storica che, attraverso un esame critico del passato, possa dare avvio ad azioni positive a favore della nostra città. L’impostazione prevista risulta invece mirata all’autocelebrazione dell’operato della Giunta perché come dichiara il sindaco: 'la storia è anche quella che le forze attive della città stanno scrivendo con tanti progetti per disegnare la Legnano del futuro'. Questi progetti sarebbero quelli in corso e le forze attive sarebbero quelle del sindaco e dei suoi assessori. Quindi si prefigura una ricostruzione storiografica 'ufficiale', che si concluderà presentando il sindaco come il continuatore della tradizione di intraprendenza legnanese e come l’attore del futuro progresso della città".

"Una mistificazione che verrà riproposta in ogni iniziativa della commemorazione"

Una "mistificazione", a parere del portavoce del Movimento dei cittadini, che "verrà riproposta in ogni iniziativa della commemorazione e verrà amplificata dal sapiente e spregiudicato uso dei mezzi di comunicazione".

"La realtà purtroppo è ben diversa perché questo sindaco e la maggioranza che lo sostiene passeranno alla storia come i responsabili di gravi decisioni e dei loro nefasti effetti".

In particolare, Brumana punta il dito contro la "complessa vicenda dell'inceneritore" e contro il nuovo Piano di governo del territorio, "assolutamente inadeguato alle esigenze di sviluppo economico e sociale di Legnano, che trascura talmente da nemmeno prenderle in considerazione".

Dito puntato sulle "gravi decisioni" in tema di inceneritore e urbanistica

Così argomenta il consigliere di opposizione:

"Il sindaco infatti è stato il promotore principale della complessa vicenda dell’inceneritore, che è partita con l’assurdo prolungamento della attività di questo impianto per almeno altri 25 anni anche se era stata già decisa la sua chiusura. E' un impianto obsoleto e malconcio oltre che inutile perché la Lombardia dispone di inceneritori più moderni, che sono inoltre molto sovrabbondanti rispetto alla quantità di rifiuti prodotta nella regione. Le modifiche e gli adeguamenti che si renderanno necessari comporteranno costi enormi, stimati in circa 120 milioni. Buona parte dei finanziamenti dovranno essere apportati da Amga, che non potrà sottrarsi, avendo firmato un contratto capestro deliberato dal Consiglio comunale di Legnano, che le impone obbligazioni insostenibili ma ineludibili. Nella migliore delle ipotesi questa società verrà svuotata del suo patrimonio. La brutta storia dell’ inceneritore comporterà infine la continuazione delle emissioni di diossine e di altre sostanze nocive in un territorio che le ha già subite per oltre 50 anni".

A proposito del Pgt, Brumana sottolinea come il documento sia stato "presentato a sorpresa il 2 agosto, sia stato adottato un tutta fretta dal Consiglio comunale e ora sia in attesa di ottenere l'approvazione definitiva", e dichiara:

"Le grandi aree della Franco Tosi e della Manifattura, che hanno un valore strategico fondamentale nella pianificazione urbanistica, sono trattate dal Pgt come se fossero in periferia e prive di qualsiasi particolare rilevanza. Questo Pgt è improntato agli enormi benefici economici garantiti a pochi operatori di grandi dimensioni e nel contempo a ostacolare in modo eccessivo gli interventi di ridotte dimensioni nelle zone già edificate. Il nuovo Pgt inoltre esprime decisioni assurde e dannose per la città, tra le quali a titolo di esempio si possono indicare un'invasione di supermercati lungo le vie già intasate dal traffico automobilistico; la realizzazione di un parco fotovoltaico di oltre 90mila metri quadri su un pregevole pratone in via Liguria; la creazione di un enorme polo logistico che comporterà l’andirivieni di un gran numero di mezzi pesanti nella zona della Saronnese. Il Pgt ha previsto anche uno scempio della meravigliosa archeologia industriale della Manifattura, imponendo la demolizione di due edifici storici adibiti a chiesa, ad asilo, a teatro e a convitto per le giovani ragazze che vivevano nella fabbrica dove prestavano il loro lavoro. Consente inoltre di costruire all’interno della Manifattura un edificio di 27.300 metri cubi, senza limiti di altezza e a ridosso degli edifici tutelati come beni culturali dalla Soprintendenza".

"Il sindaco abbandoni le sue velleità storiografiche e salvi i due edifici storici della Manifattura"

Di qui la richiesta che il sindaco torni sui propri passi e modifichi il Piano di governo del territorio per "salvare i due edifici storici della Manifattura":

"In conclusione, il sindaco farebbe bene ad abbandonare le sue velleità storiografiche e a comprendere che Il modo migliore di commemorare il centenario del titolo di città può essere solamente quello di modificare il Pgt per salvare i due edifici storici e per concedere solamente un’edificabilità limitata che non alteri la percezione unitaria del complesso monumentale della Manifattura".

 

Nella foto di copertina: il consigliere comunale del Movimento dei cittadini Franco Brumana

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