Festa di fine Ramadan, De Corato: "Restano perplessità". Il sindaco: "Le priorità sono altre"
L'onorevole di Fratelli d'Italia contesta la decisione del Prefetto di far svolgere la manifestazione
Festa di fine Ramadan a Turbigo, De Corato interviene nuovamente. E parla anche il sindaco.
Festa di fine Ramadan, De Corato ribatte al Prefetto
Come noto la festa di fine Ramadan a Turbigo si svolgerà domani, mercoledì 10 aprile 2024, al campo sportivo, così come deciso ieri dal Prefetto di Milano dopo che il sindaco Fabrizio Allevi aveva risposto negativamente alla richiesta di spazi da parte dell'associazione "Moschea Essa" che, non ricevendo risposta dal Comune, aveva messo in campo un legale arrivando al Tar (che aveva poi mandato l'ultimatum al Comune di esprimersi). Ora interviene nuovamente l'onorevole di Fratelli d'Italia, ex vicesindaco delle Giunte di centrodestra milanese e membro della Commissione Sicurezza delle Periferie in Italia Riccardo De Corato: "Alla fine domani mattina, i musulmani di Turbigo, festeggeranno la festa di fine Ramadan. Questo lo si deve ad una forzatura, chiara ed evidente, della Magistratura in seguito ad un ricorso presentato al Tar da parte dell’Associazione 'Moschea Essa. Sposo a pieno il pensiero del sindaco Allevi, il quale nonostante lo svolgimento della festa di domani, rimane perplesso, preoccupato e dubbioso. La situazione è stata gestita, a mio avviso, con troppa leggerezza. Questo tipo di associazioni islamiche devono capire che in Italia vige la religione Cattolica, che peraltro è maggioritaria, e non possono pensare di trovarsi nelle loro nazioni e continenti. A questo punto, le altre religioni quali per esempio l’Induismo, il Buddhismo, il Sikhismo, l’Ebraismo e il Confucianesimo, cosa chiederanno adesso? Quali risposte verranno date loro da Tar, eventualmente, e da Magistratura successivamente?".
Il sindaco
Il sindaco è tornato sulla vicenda: "Le mie scuse ai turbighesi - afferma Allevi - E’ da giorni che l’Amministrazione ha distolto tempo prezioso alle questioni più importanti perché impegnata con istanze, ricorsi, convocazioni in prefettura, spiegamenti di forze mai viste, titoli sensazionalistici e accuse gratuite di presunte libertà costituzionali violate. La colpa? Quella di essere un piccolo Comune, con le difficoltà di molti altri, che ha osato esprimere perplessità per un evento di cui ancora oggi - a fronte di quanto accaduto questa mattina - conosciamo poco. Hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione per il 9 e 10 aprile dalle 7 alle 11. Ma oggi nessuno si è presentato. Alla faccia dei volontari, a cui vanno i miei ringraziamenti, che dalle 7 di questa mattina si erano messi a disposizione".