"Fatti infibulare": bufera sull'esponente leghista

Il Pd minaccia un'azione legale e pretende le scuse.

"Fatti infibulare": bufera sull'esponente leghista
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"Fatti infibulare": bufera sull'esponente leghista. Accade a Magenta, dove è scoppiato un vero caso islamico. Le opinioni sono tutte legittime, ma a furia di alzare i toni, forse si è superato il limite del consentito. Nei giorni scorsi durante un dibattito social sulla vicenda, l'ex candidato consigliere della Lega Franco Palmieri ha invitato la consigliera comunale dem Marzia Bastianello a convertirsi, mettere il velo e farsi infibulare. Subito ne è scaturita una campagna di solidarietà all'esponente democratica. E il partito non è rimasto indifferente. "Dal candidato leghista parole inaccettabili, la Lega condanni il gesto, si scusi e prenda le distanze”. Intanto arrivano importanti attestati di solidarietà, tra cui quello degli ex sindaci Luca Del Gobbo, di centrodestra, e Giuliana Labria, di centrosinistra.

Il PD Magenta  minaccia un'azione legale

"Se accetti le loro pretese non ti rimane altro che convertirti, metterti il velo, e appena possibile farti infibulare”. Con queste parole Franco Palmieri, candidato nel 2017 nella lista della Lega alle elezioni comunali, si è rivolto ad una consigliera comunale sui social network. “Al di là delle opinioni personali e delle opinioni politiche, le parole hanno un peso e non possiamo esprimerci dal denunciare la violenza verbale che attraversa anche la politica magentina, specialmente sui social – afferma il capogruppo Pd Magenta Enzo Salvaggio -. Le vergognose affermazioni nei confronti della nostra consigliera comunale Marzia Sofia Bastianello sono inaccettabili. Sono parole indegne che non possono appartenere al normale e legittimo confronto politico. Avere idee differenti non autorizza nessuna persona e nessun partito a utilizzare simili termini. C'è un limite a tutto e questo limite è stato gravemente oltrepassato”. Tutto il Partito democratico esprime solidarietà alla consigliera Bastianello e si dice pronto a valutare l'eventualità di un'azione legale.

"La Lega chieda scusa"

“Chiediamo alla sezione magentina della Lega Nord e ai suoi rappresentanti una condanna pubblica dell'accaduto. Davanti ad un episodio così grave, non è possibile chiudere gli occhi e lasciar passare tutto sotto silenzio. Speriamo che la Lega voglia condividere con noi l'impegno per una politica e un dibattito sempre corretto, privo di violenza e odio. Riteniamo doverose le scuse e la presa di distanza da questi atteggiamenti che fomentano l'odio. Come rappresentanti politici, ma anche come cittadini impegnati, abbiamo il dovere di salvaguardare il leale confronto democratico per il bene della politica, delle istituzioni e dei nostri concittadini”, aggiunge il capogruppo.

Appello al sindaco

Il Pd rivolge un appello anche alla prima cittadina, Chiara Calati , affinché, quale rappresentante numero uno delle istituzioni, “prenda posizione nei confronti di un linguaggio inadeguato utilizzato nei confronti di una Consigliera comunale della nostra città, che stava semplicemente esprimendo una sua opinione su un tema di attualità. Crediamo che in quanto donna, le sue parole di condanna di fronte a certe affermazioni possano risultare molto significative e segnare un cambio di passo nel confronto civile che appartiene alla nobile storia politica di Magenta”.

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