"Da sceriffo a piangina, Ballarini si vergogni"
Le forze di opposizione stigmatizzano il comportamento del sindaco, dopo la sua video-denuncia.
"Da scerifo a piangina, Ballarini si vergogni". E' duro l'affondo del centrosinistra contro il primo cittadino di Corbetta. a scatenare il can can politico è il video-denuncia del sindaco, in cui dice di aver ricevuto minacce di morte e pesanti insulti, a seguito della video-querelle con l'imprenditore Sirianni, per via di una multa.
"Usa l'emergenza per aumentare la sua visibilità"
In una lettera aperta Partito Democratico, Sinistra per Corbetta e Lista civica Il Gabbiano accusano: "Dovrebbe vergognarsi il nostro Sindaco. Dovrebbe vergognarsi perché sta usando in maniera spudorata, cinica e strumentale la drammatica emergenza del Covid-19 per aumentare la sua visibilità, per blandire i suoi seguaci, per dividere ancor di più Corbetta in chi é con lui e in chi è contro di lui e per nascondere le sue mancanze. Abbiamo trangugiato, in queste ore, di tutto e di più: arance distribuite formando assembramenti, atteggiamenti da sceriffo, chiacchiere unte e bisunte distribuite insieme alle mascherine, per quale ragione non si sa se non quella di distruggere la sterilità delle mascherine stesse. Ma tutto questo, nella tragedia, è apparso quasi comico; sembrava un’altra puntata di una telenovela dove lo sceriffo tutto vede e a tutto provvede, giubilato dalla sua tifoseria da stadio".
"Condanniamo le minacce, ma..."
Per il centrosinistra è stata grave la convocazione urgente dei cittadini su facebook per annunciare le minacce di morte: "Ha convocato, con toni follemente allarmistici e con una bieca strategia acchiappaclic - prendendosi irresponsabilmente gioco della tensione delle persone in queste ore difficili- per vomitare insulti a quel Pasquale Sirianni che si è permesso di lamentarsi pubblicamente in modo civile per una multa esagerata, atteggiandosi poi a vittima per qualche insulto raccolto tra le centinaia di commenti seguiti a tale diatriba.
È ovvio che tutti i cittadini e le forze politiche democratiche, e noi tra loro, non possono ammettere gli insulti che giornalmente si trovano sui social e quindi nemmeno a quelli contro di lui. Patetico: cosi ci è apparso il sindaco", è l'affondo della minoranza.
"Nasconde gli errori commessi"
Ma un sospetto è sorto le centrosinistra: "Così come i suoi referenti di più alto rango si inventano una polemica al giorno contro il Governo o una notizia roboante per coprire i drammatici disastri che sono sotto agli occhi dei lombardi (e da oggi degli ispettori ministeriali), ci chiediamo: non è che Ballarini si nutra di queste polemiche per non rendere conto di quello di cui dovrebbe rendere seriamente conto? Per esempio: perché anziché sollazzarsi in aperitivi, il Sindaco ha colpevolmente ritardato la chiusura del parco comunale, dei parchi pubblici sparsi in città, del cimitero ed dell’ ecocentro, rischiando di aver favorito in quei giorni assembramenti
di persone? Perché non dice con chiarezza e limpidezza cosa succede rispetto al Covid-19 negli uffici comunali e - anziché prendersela col piglio da “sceriffo”, minacciando indagini interne - non ufficializza, magari in un Consiglio comunale online convocato ad hoc, tutti gli adempimenti intrapresi dalla sua Signoria a tutela del lavoratori comunali, come già chiesto anche da altre forze di minoranza?".
"Da sceriffo a piangina, Ballarini si vergogni"
Il centrosinistra chiede lumi alla RSA corbettese: "C’è qualche caso? È stato fatto tutto secondo i principi di tutela della salute degli ospiti? E infine: perché in questa situazione così difficile ha perso l’occasione per unire persone, fatiche e forze politiche, cercando invece ancora - ossessivamente - lo scontro e l’insulto continuo verso chiunque esprima se non un dissenso, un pensiero interrogante? Insomma, abbiamo un primo cittadino che prima fa lo “sceriffo” e poi, tutto d’un tratto, si mette a fare il “piangina”. Noi vorremmo invece un Sindaco. Di tutti. E che, per una volta, metta da parte il suo strabordante ego e la sua parossistica ricerca di consenso, in nome di una concordia
cittadina da tempo perduta".