Carte scoperte, parla Lorenzin: "Nessun doppio gioco"

L'ex commissario di Forza Italia rompe il suo silenzio, si conferma candidato della nuova lista civica e chiarisce i motivi della sua rottura col centrodestra.

Carte scoperte, parla Lorenzin: "Nessun doppio gioco"
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Forza Italia voleva imporlo come candidato sindaco alla Lega, Ciantia e Zoccola invece lo presentavano come loro alleato. Ora l'avvocato varesino gioca a carte scoperte: "Il mio partito sapeva. Io chiaro sin da subito".

"Nessun gioco nascosto"

A quasi un mese dall'uscita del suo nome come terzo partner della lista civica di Bruno Zoccola e Mariolina Ciantia, Fabiano Lorenzin rompe il suo silenzio stampa. Di lui è parlato tanto: ormai ex commissario di Forza Italia, promotore della nuova civica nata dalle opposizioni ma, contemporaneamente, proposta avanzata con forza fino allo scorso fine settimana dal partito di Berlusconi. Tanto forte, tra l'altro, da mettere a rischio l'alleanza tra i partiti del centrodestra che solo stamattina hanno ufficialmente presentato il loro candidato Ambrogio Crespi. E qualcuno, specie nel centrodestra, da tempo parlava di doppio gioco volto a strappare la miglior candidatura tra i due litiganti. Oggi lui chiarisce tutto e gioca a carte scoperte: "Rinnovamento impossibile, io chiaro da mesi. E' tempo di una nuova politica".

Mantovani, Lorenzin, e Crespi: i fatti dell'ultimo anno

"Partiamo dall'inizio? Partiamo dallo scorso marzo". Una lunga chiacchierata con Lorenzin permette di capire "l'altra versione" sulla crisi attraversata dal centrodestra negli ultimi mesi. L'incipit è appunto a più di un anno fa. "Iniziai a incontrare come commissario di Forza Italia l'allora segretario della Lega Nord cittadina Fabio Mantovani. Non per parlare di squadre, programmi e nomi ma di come i due partiti avrebbero potuto trovare insieme una strada di rinnovamento in vista del voto. E a questi incontri partecipò anche il precedente riferimento di Fratelli d'Italia". Una strategia comune volta a "svecchiare" la proposta del centrodestra. Qualche mese di incontri e analisi fino a giugno. "Quel mese si fece avanti la "vecchia guardia" leghista. Che si oppose a questo processo di rinnovamento - ricorda Lorenzin - come fu chiaro dopo l'autocandidatura di Crespi a mezzo stampa. E la sua pretesa di scegliersi da solo i nomi in lista".

I segnali per una ricongiunzione

Quell'intervista fermò temporaneamente il progetto di Lorenzin e Mantovani, che nel frattempo iniziava a coinvolgere anche Roberto Castiglioni. Oggi candidato con Noi Con Venegono. Fino a novembre, quando fu Lorenzin a "stoppare" l'autoinvestitura di Crespi. "Aspettai sei mesi per lasciare tempo alla sezione della Lega di capire cosa intendesse fare Crespi, mai chiaro sulle sue intenzioni", aggiunge. "Fu allora che decisi, sempre informando il partito, di incontrare Ciantia, Zoccola e a quel tempo anche Roberto Restelli. Senza parlare di liste o progetti". Intanto, nella sezione della Lega, Mantovani iniziava a lanciare la proposta della candidatura Castiglioni, con una lista all'insegna del rinnovamento. Conseguenza questa degli incontri con il commissario forzista di quasi 8 mesi prima.

"Situazione precipitata"

"Dopo quella proposta la situazione nella Lega è precipitata. C'è stata una totale chiusura ad ogni tentativo di proporre un'alternativa a Crespi. E io, Mantovani e Castiglioni abbiamo capito che il rinnovamento era impossibile". Qualche settimana dopo, nell'arco di pochi giorni sono arrivate le dimissioni di Mantovani dalla segreteria, quelle di Lorenzin come commissario forzista e la candidatura di Castiglioni con i due ex assessori Franco Bonacci e Onofrio Pirrone. "Prima di Pasqua abbiamo deciso di dar seguito agli incontri con i consiglieri d'opposizione. E abbiamo siglato l'accordo per la nascita di un nuovo soggetto politico civico".

"Io fuori dalle trattative"

Però il suo nome continuava a comparire sul tavolo di riunione di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. "Il perchè non va chiesto a me ma a chi quel tavolo sedeva - ribatte Lorenzin - Non so se fosse una mossa per cercare di trattenermi nel partito, o piuttosto per mascherare una mancanza di nomi. E non mi interessa. Io sono stato chiaro da subito con i vertici provinciali. Anche riguardo i miei incontri con i due consiglieri e le mie intenzioni. Non ho mai nascosto nulla, nemmeno le mie perplessità sulle possibilità di avere un seguito lungo la strada della candidatura di Crespi". Ecco, Crespi. "La proposta stilata con Mantovani aveva dei chiari obbiettivi - spiega Lorenzin - Il primo, un ricambio generazionale che avrebbe portato in Comune giovani e nuove leve, impossibile con un sindaco che, tra cinque anni, spegnerà  candeline. Poi la necessità di un nuovo rapporto tra Comune, Amministrazione e cittadini attraverso una comunicazione più snella e aperta anche ai social. Infine la ripresa della vita cittadina e della cultura da parte del Comune, il cui ultimo evento di rilievo è stato il Maggiolina Venegonese".

Ora la nuova lista. "E una nuova politica"

Lorenzin sarà quindi candidato della lista civica che unisce i consiglieri Zoccola e Ciantia. Ma che ha richiamato, o sta comunque attirando, il vicesindaco Olga Maggi, l'ex assessore Giorgio Girola e un buon numero di giovani. "Qui l'ambito è diverso. I due consiglieri hanno capito che c'è bisogno di una nuova politica che superi le distinzioni ottocentesche destra/sinistra. Zoccola è conscio della sua età anagrafica, e sarà il nostro capogruppo in consiglio. E anche Ciantia è pronta a lasciare spazio a nuovi nomi e nuove idee. Loro saranno - precisa - i due volti dell'esperienza, al servizio delle nuove energie che presenteremo". Coalizione anti-Crespi? Per nulla: "Ciò che ci unisce non è la battaglia alla Lega o al sindaco uscente. Ma la volontà di impegnarci per il paese e di proporre una politica nuova e moderna che la controparte non è intenzionata a offrire. Abbiamo tante idee, soprattutto abbiamo un'idea della Venegono che vogliamo. Una Venegono - anticipa - che veramente respiri e faccia cultura, che sappia coinvolgere i giovani, che sappia far collaborare le associazioni. Io mi ispiro alla Venegono degli anni '80 amministrata da Tito Tosi, viva e attrattiva. Un occhio al passato ma lo sguardo al futuro per portare vita in quello che è diventato un enorme dormitorio".

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