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La dolce Amelie Theil vive nella mostra "Ritrovarsi"

Il papà Gianni: "Il primo passo per “Ritrovarsi” è incontrarsi. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla. A me ha insegnato tanto, ad andare avanti, vincere, perdere e ricostruirsi senza darci per vinti"

La dolce Amelie Theil vive nella mostra "Ritrovarsi"
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E' scomparsa 9 mesi fa a Bollate l'11enne Amelie Theil a causa di un tumore al cervello che l'aveva resa non vedente. Nessuno, però, si è dimenticato di lei: in biblioteca la mostra in suo onore.

Amelie Theil

Echeggia nel cuore dei suoi genitori, risiede nei ricordi dei suoi compagni di classe, torna in mente alle sue maestre di scuola e rinasce negli elaborati prodotti per la mostra "Ritrovarsi" allestita in biblioteca in suo onore.
Con la creazione de "Il volo di Amelie", una costola dell’associazione "Davide Il drago", e grazie all’aiuto del Comune e dell’Istituto comprensivo Montessori, infatti, è cominciato un ciclo di incontri per riconnettersi a lei.
Un progetto grande, ambizioso, profondo per ricordare l’amica scomparsa, ma anche per superare il distacco con lei trasformando i sentimenti in attività, condivisione e bellezza.

Bollate, Amelie Theil mostra
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Bollate, Amelie Theil mostra
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La malattia

La piccola bollatese a soli 5 anni era stata colpita da un tumore al cervello che aveva compromesso le sue capacità visive. Malgrado questo, Amelie, supportata dai suoi genitori mamma Katharina e papà Gianni e dalle associazioni del territorio, ha potuto vive appieno la sua vita: ha imparato a nuotare, andare a cavallo, suonare il pianoforte e fare danza. E’ proprio in funzione di questa forza e della traccia che ha lasciato su questa Terra che è nata l’iniziativa scolastica pomeridiana che dato vita alla mostra "Ritrovarsi".

Un lavoro con i compagni di scuola

Grazie alle docenti Alessandra Spallino, Rachele Puleo e Donatella Malgrati, un pomeriggio a settimana, il venerdì, i compagni di scuola della piccola Amelie hanno condiviso momenti di attività.

"L’intento era stare insieme - dicono le insegnanti - Esprimersi senza giudizi, e se lo desideravano, anche non fare niente. Non si prevedeva alcuna valutazione. Abbiamo ascoltato musica e creato degli elaborati: abbiamo notato che tra le tematiche più usate quella della natura, dell’uso della parola “libertà”, inteso come desiderio di autenticità, del tramonto, di un albero come punto di riferimento".

Poi, la mostra

Gli alunni, poi, hanno dato un titolo al loro elaborato e lo hanno raccontato. Il nome di Amelie compare spesso: c’è lo rende protagonista di una storia e chi parla del proprio vissuto.

E’ il papà Gianni, infatti, che poi ha preso la parola, raccontandoci quanto Amelie fosse speciale:

"Il primo passo per “Ritrovarsi” è incontrarsi. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla. A me ha insegnato tanto, ad andare avanti, vincere, perdere e ricostruirsi senza darci per vinti. Bisogna incontrare se stessi per ritrovarsi. Amelie con le sue difficoltà ha vissuto e fatto tante esperienze. Non ci siamo dati limiti perché voleva includere tutto. Infatti, per ritrovarsi bisogna perdersi e avere il coraggio di non avere limiti. Noi l’abbiamo fatta sciare, nuotare, imparare a suonare, andare a cavallo. E in tutte le persone che ha conosciuto ha lasciato un segno indelebile. Le ha cambiate tutte. Voi avete capito il suo messaggio. Disseminatelo ovunque".

E’ possibile visitare le opere degli amici di Amelie, infatti, dalle 15 alle 18,30 del 28 febbraio. Il 5 marzo, invece, si potrà dalle 9 alle 12,30. Mentre tutti gli altri giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30.

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