Sfregiato con l'acido dalla ex: "Serve un fondo di garanzia per le vittime"
Giuseppe Morgante, di Legnano, scrive a deputati e senatori per chiedere che a chi subisce delitti "a opera di persone non possidenti sia assicurato un risarcimento".
Sfregiato con l'acido dalla ex, il legnanese Giuseppe Morgante lancia un appello accorato.
Sfregiato con l'acido, deve sottoporsi a costosi interventi di chirurgia estetica
Il giovane chiede che sia istituito un fondo di garanzia per le vittime di delitti sulla falsariga di quello esistente per le vittime della strada. Sfregiato con l'acido da Sara Del Mastro, con la quale aveva avuto un breve flirt, il 7 maggio 2019 nel quartiere Mazzafame, Morgante si è già sottoposto a diversi interventi di chirurgia estetica ma necessita di altre costose operazioni, che lui non può permettersi. Del Mastro è stata condannata a sette anni e dieci mesi di reclusione in primo grado dal gup del Tribunale di Busto Arsizio, ma la vittima non riceverà alcun risarcimento: la donna infatti è nullatenente. Da qui l'appello indirizzato al Governo dal giovane legnanese, sostenuto in questa battaglia dal suo legale, avvocato Domenico Musicco.
La lettera-appello per l'istituzione di un fondo di garanzia per le vittime di delitti
Gentili Onorevoli e Senatori,
sono Giuseppe Morgante, l’uomo che ha subito lo sfregio con l’acido da parte di Sara Del Mastro. Costei non è in grado di risarcirmi per la grave menomazione permanente che mi ha inflitto. Per ristabilirmi sono così costretto a ripetute operazioni e cure che faccio sempre più fatica a pagare, nonostante l’aiuto e l’affetto dei miei cari.
Il mio difensore avvocato Domenico Musicco da tempo si batte perché alle vittime di delitti ad opera di persone non possidenti sia assicurato un risarcimento.
A tale fine egli suggerisce la istituzione di un vero fondo di garanzia per le vittime di delitti sulla falsariga di quello esistente per le vittime della strada.
Vi prego, mettete tutti la vostra capacità di governo al servizio di questa causa. Non è giusto che sia riconosciuto questo ristoro alla vittima di un reato colposo e non, a maggior ragione, alla vittima di un delitto doloso.
Spero che qualcuno voglia prendersi tale impegno e incontrarmi, anche insieme al mio avvocato, per comprendere quali profonde problematiche comporta l’essere completamente lasciati soli dallo Stato.
Cordialmente
Giuseppe Morgante