Sesso e droga nel Parco Pineta, la denuncia della Tarantola
La proprietaria del ristorante La Tarantola di Appiano scrive ai sindaci del Parco Pineta: "Ormai è in mano a prostitute e spacciatori. Facciamo qualcosa".
La titolare del ristorante di Appiano scrive ai sindaci del Parco Pineta denunciando come le zone boschive siano ormai dei mercati a cielo aperto di sesso e droga.
Sesso e droga in Pineta
Per chi vive ai margini del Parco Pineta, vi passeggia o lo attraversa in auto, non è certo una novità. Qui, a pochi metri dalla strada, si trova di tutto, in particolare sesso e droga. Problemi che finora non si è riusciti a risolvere, nonostante le numerose operazioni, i continui interventi e i successi delle forze dell'ordine. A riportare il tema d'attualità, è Margherita Tarantola, titolare dell'omonimo ristorante di Appiano Gentile che nella sua lettera indirizzata ai sindaci del territorio, racconta ciò che vede tutti i giorni. "Si inizia con gruppi di prostitute che si incontrano già di buon mattino, in cammino verso il proprio angolo di bosco dove passano la giornata in abiti succinti. A volte addirittura senza, ad adescare clienti e consumare amplessi fra i sentieri del parco. Sedie, materassi, bidoni, fazzoletti, sacchetti, resti di cibo, bottiglie, lattine e preservativi sono ciò che rimane a terra, a testimonianza del loro operato".
La piaga dello spaccio
Dalle prostitute agli spacciatori, dal mercato del sesso a quello della droga. "E si dice anche di armi", aggiunge la ristoratrice. "Qui la faccenda è più discreta - continua la lettera - Costante via vai di macchine che rallentano e fanno scendere il passeggero, il quale corre velocemente lungo il sentiero che conduce nel bosco". Qui, come racconta Tarantola e come testimoniano le operazioni delle forze dell'ordine in diversi punti del Parco Pineta, ad attendere il compratore ci sono i pusher. Che aspettano i clienti e consegnano le dosi. Principalmente, cocaina, hashish ed eroina. Il cliente a quel punto torna verso la strada, dove l'auto lo attende, e riparte. "Altri approfittano del bosco e si bucano in loco - precisa Tarantola - Chiaro, anche le siringhe rimangono lì". Tarantola parla dei boschi di Appiano ma a Tradate, Locate, Carbonate, Venegono e negli altri Comuni che si affacciano sul Parco la situazione è la stessa. In alcune zone più grave di altre.
Uniti contro il degrado
"Ormai il bosco è casa loro", di prostitute e spacciatori, evidenzia Tarantola. Che però aggiunge: "Non ho intenzione di adattarmi al cambiamento. Passano avventori da tutto il mondo nella mia attività e questo è ciò che incontrano, è ciò che vedono, è la fotografia della mia Appiano, dei miei boschi dove sono cresciuta e dove vorrei portare a passeggio i miei bambini e nipoti senza paura". "Il problema è di tutti - conclude - Da sola posso fare ben poco, ma tutti assieme possiamo fare molto".