Pranza al nuovo ristorante inclusivo, dove lavorano ragazzi con disabilità, e poi scappa senza pagare il conto
Indignazione da ogni parte d'Italia, in tanti si sono offerti di risarcire il conto

Si è seduto a tavola, ha mangiato e bevuto in abbondanza e poi quando è stato il momento di saldare il conto è scappato. È successo all’Osteria Din Don Dan, nella centralissima piazza Del Popolo di Corbetta, inaugurata appena due settimane fa e nota per essere un ristorante inclusivo, in quanto tra le sette persone che ci lavorano, tra cui il titolare William Beretta, che è lo chef, ci sono anche tre giovani con disabilità: due ragazzi autistici che si occupano del servizio in sala e un ragazzo down che fa il pasticcere.
Il racconto dei fatti
«Quell’uomo si è presentato a pranzo spacciandosi per un imprenditore, con in mano una borsa shopper di Louis Vuitton con dentro una scatola di scarpe e vantandosi di aver mangiato pesce in posti lussuosi – racconta Claudio Beretta, padre del titolare che era presente – Ha ordinato, mangiato e un paio di volte è uscito e rientrato nel ristorante dicendo ai ragazzi di controllare la sua borsa di scarpe da mille euro. Poi ha chiesto anche un fritto da asporto dicendo che era per un suo amico che doveva arrivare a trovarlo. Approfittando di un momento in cui altri clienti si sono alzati per andare alla cassa a pagare lui ha preso ed è uscito con nonchalance, lasciando dentro il sacchetto con la scatola di scarpe, che poi successivamente abbiamo verificato ed era vuota. Appena ce ne siamo accorti guardando dalle telecamere abbiamo visto che non era andato verso il parcheggio delle auto ma a sinistra verso la piazza, abbiamo provato a rincorrerlo ma era già sparito, senza aver saldato il suo conto di 100 euro. Evidentemente aveva studiato tutto nei minimi dettagli ed era entrato già con l’intenzione di non pagare».
La denuncia social del sindaco
Il vile gesto è stato condannato pubblicamente sui social dal sindaco Marco Ballarini, che ha mostrato anche un frame delle telecamere interne in cui ci vede (col volto oscurato) l’avventore «smemorato». «Al caro cliente che si è "dimenticato" di pagare il conto: volevo dirti che i ragazzi del ristorante Din Don Dan ti stanno aspettando per saldare il tuo debito. Hai mangiato bene, tanto, hai bevuto e poi, dopo che i meravigliosi camerieri e gli chef di questo bellissimo ristorante dedicato all’inclusione ti hanno servito con il sorriso, hai preso e sei uscito di corsa senza pagare. Ti sei dimenticato? I ragazzi ti hanno anche rincorso e urlato dietro che c'era il conto da saldare, ma eri troppo di fretta e sei scappato, non sono riusciti a fermarti», ha riportato il primo cittadino.
L'uomo rintracciato dai Carabinieri grazie alle riprese delle videocamere
I ristoratori hanno sporto denuncia, consegnato i video delle telecamere e due giorni dopo l’uomo è stato trovato e portato in Caserma. «Per fortuna ci siamo noi a farti tornare la memoria, grazie all'arma dei Carabinieri che nel frattempo è riuscita a rintracciarti e quindi ti farà sapere che ti aspettano al ristorante per saldare il conto, nella speranza che poi non ti dimenticherai più e non ci sia più nessuno che si dimentichi di saldare il conto, soprattutto in un ristorante così speciale», sottolinea Ballarini. Alla denuncia pubblica del sindaco hanno fatto seguito numerosi commenti di indignazione da parte di tanti cittadini corbettesi e non solo.
Le proposte di risarcimento da varie parti d'Italia
«Attualmente il conto non è ancora stato saldato, in compenso ci hanno contattato persone da ogni parte d’Italia offrendosi di pagarci loro quei soldi – racconta Claudio Beretta – Abbiamo risposto ringraziando e dicendo di versarli in beneficenza anziché darli a noi. Non sono quei 100 euro mancanti che ci cambiano la vita, è il modus operandi che è stato davvero meschino perché si è preso gioco dei nostri ragazzi. L’importante è che quel signore si vergogni e non lo faccia più, non solo con noi ma con tutti i ristoratori. Anche perché – conclude – se qualcuno ha fame e ce lo chiede noi un piatto di pasta glielo diamo».