Tribunale di Busto Arsizio

Piazza pulita bis, se ne riparla ad aprile

Ennesimo rinvio dell’udienza preliminare per i sette imputati del secondo filone processuale scaturito dall’inchiesta che il 16 maggio 2019 aveva decapitato la Giunta di Legnano.

Piazza pulita bis, se ne riparla ad aprile
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Piazza pulita bis: nuovo rinvio.

Piazza pulita: ennesimo rinvio per il secondo filone processuale

E' l’ennesimo, per il secondo filone processuale scaturito dall’inchiesta che il 16 maggio 2019 aveva portato all’arresto dell’allora sindaco Gianbattista Fratus, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’ex assessore Chiara Lazzarini (accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente riguardo concorsi per posti dirigenziali in aziende a partecipazione pubblica e, limitatamente al primo cittadino, corruzione elettorale e condannati in primo grado nell’aprile 2020). La prosecuzione dell’udienza preliminare che potrebbe portare alla sbarra altri sette imputati, prevista per martedì 7 dicembre 021 al Tribunale di Busto Arsizio, è stata rinviata per legittimo impedimento di uno di loro. Si tornerà in aula il prossimo 12 aprile.

Ecco chi sono i sette imputati e quali sono le accuse a loro carico

Paolo Pagani, ex direttore generale di Amga, Enrico Barbarese, ex dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune di Legnano, Enrico Maria Peruzzi, suo predecessore, Mirko Di Matteo, ex direttore di Euro.Pa service, e Catry Ostinelli, ex presidente di Amga, sono accusati di aver collaborato a vario titolo con Fratus, Cozzi e Lazzarini alla manipolazione di gare per posizioni apicali in aziende municipalizzate e partecipate e a Palazzo Malinverni.
Luciano Guidi, candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2017 vinte da Fratus, è chiamato a rispondere all’accusa di aver offerto a quest’ultimo i propri voti al ballottaggio, in cambio di un posto per la figlia nel consiglio di amministrazione di Aemme linea ambiente, controllata di Amga.
Il critico d’arte Flavio Arensi è invece chiamato in causa per il bando attraverso il quale è diventato curatore artistico del Comune di Legnano, che secondo gli inquirenti gli sarebbe stato «cucito addosso».

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