appalti e vendette

Pestaggio brutale al cantiere Tav: preso il mandante dell'aggressione

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno fatto emergere inoltre che il modus operandi, già collaudato nei pressi del cantiere dell’Alta Velocità di Montebello Vicentino, era pronto per essere messo in atto un’altra volta

Pestaggio brutale al cantiere Tav: preso il mandante dell'aggressione
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I Carabinieri hanno arrestato a Paderno Dugnano due uomini ritenuti il mandante e il tramite del pestaggio brutale avvenuto il 2 maggio del 2023 in un cantiere Tav della provincia di Vicenza ai danni di un tecnico dell'azienda che stava eseguendo i lavori.

Pestaggio brutale al cantiere Tav: preso mandante e tramite

Erano stati tratti in arresto lo scorso 20 settembre i tre cittadini italiani, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la persona, autori di una brutale aggressione avvenuta nella serata del 2 maggio nel cantiere TAV di Montebello Vicentino, ai danni del Direttore Tecnico della ditta SALCEF SpA di Roma, leader italiana per la progettazione e messa in opera di rete ferroviaria Alta Velocità. Lo avevano colpito violentemente, per almeno undici volte, con una mazza da baseball procurandogli lesioni gravissime.

Il 6 febbraio, alle prime luci dell’alba, in Milano e Paderno Dugnano i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza, al termine di una lunga e articolata attività di indagine, hanno eseguito ulteriori 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale Berico. Con il supporto in fase esecutiva dei Carabinieri delle Compagnie di Milano-Porta Magenta e Sesto San Giovanni (MI), sono stati tratti in arresto il reale ideatore e mandante della spedizione punitiva nonché colui che ha fatto da tramite fra questi e gli esecutori materiali della spedizione punitiva. Si tratta di due cittadini italiani rispettivamente di 64 e 48 anni.

Il controllo dei dati a disposizione per trovare i mandanti

Queste ultime due misure cautelari nascono dalla ferrea volontà degli investigatori, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Vicenza, di fare definitiva luce sull’intera vicenda. Partendo dagli elementi fino a quel momento raccolti e non essendo emerse pregresse conoscenze o frequentazioni di qualsiasi natura tra gli aggressori e la vittima, le indagini, condotte sia con modalità classiche anche al di fuori della provincia di Vicenza e della Regione Veneto, sia con l’ausilio di attività tecnica, hanno permesso di valutare ulteriori dati, confrontare e cristallizzare elementi indiziari, dirigere l’attenzione sia sugli ideatori del pestaggio, sia sul reale movente. Le cause del gesto sarebbero riconducibili verosimilmente a interessi finanziari e potere di condurre appalti nel mondo imprenditoriale.

È stato appurato infatti che il mandante, già gravato da precedenti penali, quale amministratore di fatto di una società sub-appaltante operante nel cantiere del TAV, dopo il rifacimento di lavori relativi alla posa in opera del ferro di armatura, a seguito di contestazioni della ditta appaltante che aveva rilevato delle difformità sulla base delle indicazioni progettuali e che si era rifiutata di dare il consenso a delle variazioni contrattuali per consentire un pagamento maggiore (circa 350.000 €uro), non ha esitato a ideare ed organizzare l’agguato del 2 maggio scorso a Montebello V.no.

Già pianificata un'altra spedizione punitiva

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno fatto emergere inoltre che il modus operandi, già collaudato nei pressi del cantiere dell’Alta Velocità di Montebello Vicentino, era pronto per essere messo in atto un’altra volta. Infatti, oltre al violento pestaggio del Direttore Tecnico della ditta SALCEF, gli stessi indagati avevano già pianificato un’altra spedizione punitiva questa volta ai danni di un imprenditore edile lombardo, proprio con lo stesso movente. Solo gli arresti avvenuti il 20 settembre scorso ne hanno evitato la commissione che era stata pianificata esattamente 5 giorni dopo l’esecuzione delle ordinanze.

Le dichiarazioni del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Vicenza:

“L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Vicenza, guidati dalla locale Procura, ha fatto luce sul violento episodio avvenuto all’interno di uno dei cantieri della linea dell’Alta Velocità presenti nel nostro territorio. Aver individuato il movente dell’agguato ci consente di inquadrare la vicenda in un contesto maggiormente preciso. La guardia rimane in ogni caso alta per vegliare attentamente su ciò che avviene in provincia. Ogni segnale è raccolto e analizzato grazie alla presenza capillare dell’Arma nel territorio"

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