Omicidio ex Brenta: uccise e bruciò il corpo del padre, condannato a 24 anni
La sentenza è stata emessa oggi da Tribunale di Monza: imputato è Lorenzo D'Errico; concesse le attenuanti generiche
Omicidio ex Brenta di Cerro Maggiore, Lorenzo D'Errico condannato in primo grado a 24 anni: aveva ucciso il padre, bruciandone il corpo nella fabbrica dismessa in paese.
Omicidio ex Brenta, la condanna in primo grado
Lorenzo D'Errico è stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere. Lui, come noto, ad aver ucciso il padre Carmine, 65 anni, trasportarne il cadavere fino all'ex Brenta - ditta dismessa di Cerro Maggiore - dove gli ha dato fuoco. La sentenza è stata emessa oggi, venerdì 21 giugno 2024, dal Tribunale di Monza. Il pm aveva chiesto per lui 26 anni, poi scesi a 24. A D'Errico, 37 anni, sono state concesse le attenuanti generiche "perchè l'imputato è cresciuto in un contesto di estrema sofferenza e conflittualità familiare" come chiesto dal pm stesso.
Il delitto
Padre e figlio abitavano a Cusano Milanino. Verso la fine del dicembre 2021 del padre più nessuna traccia. Del fatto se ne occupò anche la nota trasmissione tv "Chi l'ha visto". Le indagini dei Carabinieri chiarirono tutto: Carmine uccise il padre nella loro casa, durante un diverbio. Lo colpì alla testa diverse volte con un oggetto. Poi la notte del 31 dicembre Carmine mise il cadavere nell'auto e viaggiò fino a Cerro Maggiore dove lo lasciò all'interno della fabbrica abbandonata dove gli diede fuoco. A ritrovare il corpo, quasi completamente carbonizzato, erano stati poi alcuni ragazzi entrati nell'ex ditta per girare un videoclip. Nei mesi scorsi Lorenzo D'Errico aveva chiesto e ottenuto la giustizia riparativa. E, durante il processo, l'omicida era stato giudicato sano di mente.