Lavortori della Teva in sciopero: a rischio 300 famiglie
Oggi, 25 febbraio 2022, sciopero dei dipendente dell'azienda farmaceutica di Nerviano.
Mattinata di sciopero e cortei oggi, 25 febbraio 2022, per i lavoratori della Teva di Nerviano che temono la chiusura del sito che conta 300 dipendenti.
Lo sciopero per dire no alla chiusura
Lungo corteo dei lavoratori della Teva di Nerviano che questa mattina hanno deciso di far sentire la propria voce scendendo in strada lungo la statale del Sempione. Decine i lavoratori che hanno aderito e che hanno voluto far conoscere a istituzioni e cittadini la complicata situazione che sta colpendo l'azienda israeliana dove si producono farmaci. Presenti anche il sindaco Daniela Colombo e il sindacalista della Filctem Cgil, Francesco Restieri.
Il corteo dei lavoratori
Dei 350 lavoratori che contava l'azienda, ora ne sono rimasti 300 dopo che una cinquantina ha trovato una diversa occupazione. Ora però queste famiglie chiedono che il sito produttivo continui a rimanere attivo in attesa dell'arrivo di offerte da parte di altre realtà farmaceutiche: offerte che sembrano già essere arrivate ma che per il momento non si conoscono. A preoccupare l'entità delle richieste e i possibili tagli al personale che un nuovo soggetto potrebbe chiedere.
Il commento dei sindacati e del sindaco
Della situazione ha voluto parlare il sindacalista della Filctem Cgil Francesco Restieri:
"In Regione ci hanno confermato già due mesi fa la presenza di due offerte vincolanti - ha affermato - Siamo soddisfatti per l'offerta ma dobbiamo capire di che progetto si tratta. Oggi i lavoratori sono in protesta per l'organizzazione del lavoro e la situazione psicologica dei lavoratori che spesso cambiano turni e orari da un giorno all'altro, rendendo sempre più difficile la propria vita".
A portare il proprio supporto ai lavoratori anche il sindaco di Nerviano, Daniela Colombo:
"La mia presenza qui è per sostenere i lavoratori in generale e in particolare quelli del territorio - ha affermato il sindaco - Io ho partecipato al tavolo in Regione. Poco giorni fa c'è stato anche un aggiornamento da remoto ma l'ansia dei lavoratori è enfatizzata dal fatto che non ci siano i dettagli del piano di subentro. Finchè le offerte non sono finalizzate è chiaro che c'è un riserbo nel poter esternare il piano: in Regione era stato ribadito come la continuità agevola a mantenere il personale in caso di passaggio, ma l'emorragia di dipendenti di questi ultimi mesi potrebbe inficiare la parte produttiva rimasta sempre a regime".