Nerviano

Teva vuole chiudere, a rischio 350 posti di lavoro. Scatta l'agitazione permanente

Sindacato sul piede di guerra e il primo cittadino chiede l'intervento di Regione Lombardia e del Parlamento

Teva vuole chiudere, a rischio 350 posti di lavoro. Scatta l'agitazione permanente
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Teva, azienda leader del settore farmaceutico, ha annunciato di voler lasciare il sito di Nerviano.

Teva annuncia di voler lasciare Nerviano

L'azienda è leader nel settore farmaceutico. Di ieri la notizia di un possibile trasferimento della produzione altrove, lasciando così il sito di Nerviano. Una decisione che, se confermata, scatterà dal 2022 e metterà a rischio i 350 dipendenti che ora lavorano nella sede nervianese.

Il sindacato

"Si sta creando una nuova crisi economico sociale. Pronti a qualsiasi forma di azione per la salvaguardia dei lavoratori e del lavoro". Così Uiltec Lombardia commenta l'annuncio dato dall'azienda, comunicata il 20 aprile 2021 alle organizzazioni sindacali. "Si tratta del sito produttivo che la multinazionale del comparto farmaceutico, ha rilevato dal Actavis nel 2016 -spiegano dal sindacato -  A Nerviano lavorano circa 360 persone più le lavoratrici e i lavoratori dell’indotto, impegnati in campo oncologico, e rappresenta da sempre una delle realtà produttive più importanti del territorio. La decisione  è motivata da un calo dei volumi produttivi. Si tratta di una decisione dovuta ad una gestione discutibile che ha dissipato in questi ultimi anni un vero patrimonio in termini di commesse, con una ricaduta su volumi e fatturato, in un settore che nonostante la pandemia ha sofferto decisamente meno di altri".
"Con questa decisione l'azienda sceglie di creare una crisi socioeconomica gravissima, contraddicendo i principi di responsabilità sociale- dichiara il segretario generale Uiltec Lombardia Fabio Pennati - La chiusura annunciata del sito di Nerviano avrebbe un impatto per il territorio Insopportabile, in un periodo terribile come quello che stiamo vivendo nell’ultimo anno. Non assisteremo inermi a tutto questo, reagiremo mettendo in atto tutte le iniziative necessarie a far cambiare idea alla multinazionale. Pertanto come organizzazioni sindacali del gruppo, abbiamo proclamato lo stato di agitazione permanenti Nei prossimi giorni comunicheremo le azioni che intendiamo mettere in campo".

Il sindaco

In campo anche il primo cittadino di Nerviano Massimo Cozzi: "L’Amministrazione Comunale di Nerviano esprime grave preoccupazione per la notizia in merito alla paventata dismissione del sito
produttivo di Actavis (Teva), presente sul territorio nervianese, l’anno prossimo.
Stiamo parlando di un polo farmaceutico di assoluta eccellenza, che dà lavoro a circa 350 persone e rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro territorio. Ci siamo subito attivati informando Consiglieri Regionali e Parlamentari, convinti che Regione Lombardia e il Ministero delle Attività Produttive debbano subito occuparsi di questa situazione che coinvolge una importante multinazionale. Ringrazio tutti i sindaci dell’Alto Milanese, subito messi al corrente e a
completa disposizione per qualsiasi iniziativa si voglia prendere per salvaguardare questo importante polo produttivo. Da parte nostra, chiederemo subito un incontro con la proprietà e con i
Sindacati per capire e approfondire meglio la situazione e le motivazioni di questa scelta. Riteniamo fondamentale e imprescindibile il mantenimento in questa area di un polo farmaceutico e la totale salvaguardia di tutti i posti di lavoro, che hanno l’assoluta precedenza su tutto! Siamo di fronte ad un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che merita la massima attenzione e mobilitazione di tutto il territorio per non perdere una vera e propria eccellenza in un periodo già così difficile e complesso".

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