Viaggio in Oriente

In bici lungo il Sud est asiatico: la nuova avventura di Gigi e Rita

I due cicloturisti, lui li Vittuone e lei di San Pietro all'Olmo, vanno alla volta dell'Oriente dopo il viaggio nel 2023 in Messico

In bici lungo il Sud est asiatico: la nuova avventura di Gigi e Rita
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Da ormai cinque anni viaggiano in lungo e in largo sulle loro due ruote: dopo le tappe negli Stati Uniti, in Perù e in Messico il vittuonese Gigi Mondani e la sanpietrina (ma professoressa in quel di Sedriano) Rita Sozzi non potevano certo esimersi dal tentare un’ennesima avventura anche per questa estate 2024.

La nuova avventura di Gigi e Rita

Nuovo avamposto del loro incessante peregrinare è questa volta l’enigmatico Sud est asiatico. Oltre 5mila chilometri, quasi tutti in sella, attraverso la Thailandia, la Malesia e la piccola città-stato di Singapore, da dove Mondani e la “Volpe a pedali” hanno in programma di decollare a inizio settembre per fare ritorno in Italia. Partiti dalla capitale Bangkok, l’itinerario del duo prevede infatti di salire dapprima a nord, verso la provincia di Chiang Rai, e successivamente scendere a sud lungo tutta la penisola di Malacca.

Un tragitto che, pur nella sua lunghezza, si prefigura più agevole rispetto a quello dello scorso anno nel cuore dell’America centrale, come spiega Sozzi:

«Qui è tutto molto tranquillo, non è come in Messico dove può capitare di vedere gli autoblindo dei narcos che vanno in giro liberamente durante il giorno».

Con l’apertura del paese al turismo infatti, la Thailandia è diventata negli ultimi anni una meta sicura anche per quanto riguarda le attività cicloturistiche, sia in gruppo che in solitaria.

«Ad oggi sono passate solo due settimane dal nostro arrivo, di cui nove giorni trascorsi pedalando. In questo momento siamo in una città che si chiama Khon Kaen e ora stiamo proseguendo verso nord».

Le insidie del clima e degli insetti

A mettere per ora in difficoltà i due appassionati viaggiatori ci stanno pensando tuttavia le particolari condizioni meteorologiche della zona, attualmente nel pieno della stagione dei monsoni:

«Li stiamo prendendo in pieno, che non è proprio una passeggiata se sei in bici perché data la temperatura non è come da noi che se piove rischi di prendere freddo. Oltretutto se piove le strade si allagano e se sei su sterrato diventano dei fiumi di fango. È un aspetto che si fa sentire molto per il tipo di viaggio che stiamo facendo».

In bici lungo il Sud est asiatico: la nuova avventura di Gigi e Rita

L’elevato tasso di umidità richiama poi quella che di fatto è l’unica vera criticità della zona: vale a dire le zanzare, che a queste latitudini possono essere portatrici di malaria, virus Zika o febbre Dengue. Anche in questo caso però Rita e Gigi confermano che basta prendere le dovute accortezze, tra cui indossare vestiti a maniche lunghe.

La scoperta del popolo thailandese

Al netto di questo non sono mancate però le sorprese di questa terra in bilico tra tradizione e apertura al diverso: su tutte la cordialità e la disponibilità della popolazione locale, forgiata da secoli di dottrina buddhista theravada. Caratteristica che permette di comunicare facilmente in un paese dove a dispetto dei grandi flussi turistici in ben pochi parlano inglese fuori dai grandi centri.

«Qui io e Gigi siamo in una condizione di analfabetismo di fatto, perché al di fuori delle grandi città la gente parla solo thailandese, ma è comunque tutto molto semplice perché i thailandesi sono persone molto semplici, molto pazienti e molto tranquille e quindi l’impatto con le persone è facile. al di là della cultura molto diversa dalla nostra».

In bici lungo il Sud est asiatico: la nuova avventura di Gigi e Rita

Nonostante manchino ancora due mesi alla fine del viaggio, la curiosità spinge sempre a una sola domanda: quale sarà la prossima meta?

«In realtà non lo so, visto che con questo ne abbiamo ancora per molto e torneremo ai primi di settembre. Io però ho tante idee in testa: ho l’India che mi è rimasta un po’ in sospeso, ho la Cina dove dovevo andare prima nel 2019, poi nel 2020 e poi non se n’è fatto nulla. Dopodiché mi piacerebbe vedere anche tutto il Sud America, l’Africa e organizzare il tutto in modo che sia fattibile. Diciamo che di concreto non c’è nulla però tutte le possibilità sono aperte».

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