"Giustizia per Omar": il flash mob di amici e familiari davanti al Tribunale
Striscioni e messaggi con la richiesta di fare luce sull'accaduto.
Flash mob davanti al Palazzo di Giustizia da parte dei familiari e degli amici di Omar Bassi, il 23enne di Bollate, morto all'ospedale di Reggio Calabria mentre era in vacanza.
Striscioni e richieste di giustizia
Il messaggio era già stato lanciato in occasione dei funerali. Lo stesso striscione e le stesse maglie sono state indossate per l'occasione da amici e familiari che venerdì 23 agosto si sono presentati davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, sede del Tribunale Ordinario, per chiedere "Giustizia per Omar". Amici e familiari infatti sono convinti che la causa del malore che ha colto Omar mentre era in vacanza risale all'aggressione che il ragazzo ha subito fuori da una discoteca di Origgio lo scorso 20 luglio.
"135 euro è il valore dato alla sua vita per non fare una Tac con liquido di contrasto. Picchiato da cinque persone che lo massacravano, con altri cinque che ci impedivano di aiutarlo. Lo stato italiano deve aiutarci a fare giustizia" il messaggio dei familiari fuori dal Palazzo.
Video e foto di testimonianze
E mentre la Procura di Busto Arsizio ha aperto un'inchiesta sulla morte del giovane bollatese, un ulteriore messaggio è stato lanciato da amici e parenti. Una richiesta di aiuto a chi era presente la sera del 20 luglio ad Origgio.
"Se qualcuno ha ripreso le scene di quella sera o ha delle fotografie ci contatti. Foto, video, dirette social: ci serve l'aiuto da parte di tutti" sottolinea la cugina Michelle Sala, presente la sera dell'aggressione.
Nel frattempo i flash mob continueranno. Domani, domenica 25 agosto, il gruppo di amici e familiari sarà a Cadorna. Ed ogni domenica verrà scelta una nuova location. Con l'obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibili e con lo scopo di riuscire finalmente a scoprire la verità.