la maxi operazione

Gestione illecita dei rifiuti: diverse le società coinvolte

Sono 66 gli indagati in totale e diverse le società coinvolte in provincia di Como, Varese, Milano e Monza e Brianza

Gestione illecita dei rifiuti: diverse le società coinvolte

Ci sono anche due aziende del territorio tra quelle finite nell’indagine sulla gestione illecita di rifiuti condotta dal Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Milano e dalla Dda di Milano. Si tratta della Donati Bruno srl con sede a San Giorgio su Legnano e della Inerti Ecoter SGA srl con sede ad Arluno.

Gestione illecita dei rifiuti: diverse le società coinvolte

In particolare, come raccontano i nostri colleghi di PrimaComo.it nei giorni scorsi è stata notificata dal Sostituto procuratore Francesco De Tommasi la conclusione delle indagini preliminari: sono in totale 66 le persone e dieci le aziende indagate a vario titolo nell’ampia rete di illeciti scoperta dal Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Milano e dalla Dda di Milano.

Tra gli indagati Ambrogio Paolo Cereda, presidente del Cda e socio della Cereda Ambrogio; Giovanna Giulia Cereda, amministratrice delegata e socia, Danilo Antonio Pietro Mazzola, dipendente e responsabile commerciale e Luca Riva, responsabile della logistica: sono accusati, dal 2020 almeno fino al novembre 2023, di aver gestito abusivamente e in modo illecito grandi quantità di rifiuti all’impianto di Lurago di proprietà della società Cereda Ambrogio Srl, simulando operazioni di recupero sui rifiuti stessi, mai trattati.

Della stessa società sono inoltre indagati autisti e dipendenti che avrebbero, con più operazioni e tramite diversi mezzi come veicoli per il trasporto dei rifiuti, formulari di identificazione dei rifiuti, registri e documenti pertinenti alle attività la ricezione, il trasporto, il recupero, lo smaltimento clandestino e abusivo di ingenti quantità di rifiuti speciali non pericolosi. Tra questi, 8.857,18 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi mai sottoposti a trattamento di recupero, conferiti direttamente nella discarica della società Econord Spa di Gorla Maggiore. Nello specifico, i rifiuti transitavano nell’impianto della Cereda Ambrogio Srl solo “sulla carta” (venivano predisposti formulari in cui, contrariamente al vero, venivano indicati in ingresso in impianto, i rifiuti gestiti dalla società) mentre invece, senza nemmeno essere scaricati, venivano dirottati, per quantitativi identici o addirittura superiori, attraverso la predisposizione di fittizi formulari in uscita. Questi traffici illeciti hanno generato profitti per oltre 481.898,90 euro tra gennaio 2021 e dicembre 2022.

Alla stessa società di Lurago D’Erba è stata inoltre contestata la gestione illecita di 1700 tonnellate di pneumatici fuori uso tra il 2020 e il 2022: rifiuti per i quali la società non era autorizzata al trattamento e resi non tracciabili.

Tutte le società coinvolte

Tra le società indagate anche la Bon Metal Recuperi srl, con sede a Levate (BG); Colortex s.n.c. di Portaluppi Giandomenico & C. con sede a Calvignasco (MI); Donati Bruno srl con sede a San Giorgio su Legnano (MI); Inerti Ecoter SGA srl con sede ad Arluno (MI); GHEMA srl con sede a Meda (MB); Martinelli Fratelli Società Semplice Società Agricola con sede a Masate (MI); Mastropietro Carmelo e figli srl con sede legale e operativa a Seregno (MB); La Nuova Terra srl con sede legale a Milano, sede secondaria a Vertemate con Minoprio e unità locali a Lentate sul Seveso (MB) e a Bregnano; LKG srl con sede legale a Oggiono (LC) e unità locale a Costa Masnaga (LC).