Fine del Ramadan, gli islamici non chiederanno permessi per riunirsi
Il presidente della comunità: "Rinunciamo quindi a chiedere autorizzazioni subordinate a distanze e altre misure di sicurezza: abbiamo scelto invece una linea di assoluta sicurezza e rischio zero".

Fine del Ramadan, gli islamici non chiederanno permessi per riunirsi. L'emergenza impone grande senso di responsabilità a tutti i cittadini e residenti in Italia al fine di limitare il più possibile la diffusione del virus. Per questo motivo l'associazione Moschea Abu Bakar ha sospeso senza remore ogni attività di incontro e di convivialità tra i suoi soci e i credenti musulmani di Magenta.
Un grande sacrificio per la comunità
"Tale decisione, necessaria e doverosa, ha comportato un grande sacrificio a noi fedeli musulmani , considerato che proprio in questo mese di maggio si svolge la festività religiosa del Ramadan, mese di digiuno, di purificazione e di preghiera.
È la prima volta nella storia che i musulmani nel mondo , tutti contestualmente, hanno dovuto rinunciare a qualsivoglia forma di conviliatità e pubblica preghiera - spiega il presidente Ayub Akhter dell'associazione Moschea Abu Bakar - Tale doloroso sacrificio è stato condiviso con senso di responsabilità anche dalla nostra comunità di Magenta e di buon grado lo consideriamo un'offerta che il musulmano fa a Dio e alla comunità in cui vive".
Fine del Ramadan, gli islamici non chiederanno permessi per riunirsi
E' chiara la posizione del numero uno dell'associazione:
"Rinunciamo quindi a qualsivoglia festeggiamento collettivo anche per l'Eid El Fitr , ossia per la fine del mese di Ramadan, prevista per domenica 24 maggio, giorno nel quale ci si incontra e si svolgono preghiere collettive e ci scambia i tradizionali auguri. Rinunciamo quindi a chiedere autorizzazioni subordinate a distanze e altre misure di sicurezza: abbiamo scelto invece una linea di assoluta sicurezza e rischio zero. Crediamo che un buon fedele musulmano sia anche un buon cittadino e per questo motivo vogliamo farci carico, per la nostra parte, di tutte quelle azioni , anche dolorose e sacrificanti come quella di rinunciare alle preghiere e agli incontri per laEid El Fitr affinché la nostra città di Magenta ne tragga il massimo giovamento. Convinti di aver fatto la scelta giusta continueremo a dedicare le nostre preghiere e il nostro digiuno alla salvezza della nostra umanità e al benessere e serenità di tutta la comunita di Magenta".