Ha perso la vita sabato sera nello schianto tragico avvenuto a Nerviano, il giovane Mattia Dattis, studente ed educatore dell'oratorio che fa capo comunità pastorale Sant'Ambrogio di Parabiago.
La comunità piange una persona che ha fatto della versatilità la sua cifra: dagli studi al lavoro fino all'impegno in oratorio
Classe 2004, Mattia era una persona che ha fatto della versatilità, nell'ambito degli studi e della professione così come in quello dell'impegno che lo ha visto accostato alla vita oratoriana, la sua cifra. E' quanto emerge dalle prime testimonianze raccolte ieri pomeriggio all'interno dell'oratorio dove gli amici e tutti i ragazzi che lo conoscevano, ancora sotto shock, hanno preparato alcune righe di ricordo che verranno lette questa sera, alle 21, nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, durante la veglia dedicata proprio al ragazzo scomparso tragicamente nel sinistro che ha avuto luogo sabato sera, poco dopo le 19, in viale Kennedy a Nerviano. Lui stava procedendo in sella a una moto quando, giunto all'altezza dell'incrocio con via Ticino, si è scontrato con l'auto. Sul posto erano intervenuti i soccorsi, ma per lui ormai non c'era più nulla da fare. Ancora non si conosce la data dei funerali veri e propri. Si attende infatti l'autopsia sul corpo del giovane scomparso.
Il cordoglio della comunità
A piangerlo in queste ore, oltre ai familiari, residenti a Parabiago, e ai sacerdoti e volontari che gravitano attorno all'oratorio parabiaghese, anche la società di basket Rooster Parabiago, la Polisportiva Sant'Ambrogio e la compagnia teatrale dei Pischifralli. Quest'ultima lo ha ricordato con queste parole:
"Perdiamo un fratello, un amico, un cuore sconfinato mai stanco di accogliere. Il tuo posto in regia è e sarà sempre lì per te".
Il ricordo di don Ronel
Anche don Ronel Scotton, che segue da vicino le attività affidate ai ragazzi che frequentano la parrocchia e l'oratorio centrale, lo conosceva bene, tanto che lo ha dipinto come:
"Un giovane sempre più coinvolto nelle nostre attività, era trasversale: faceva l'educatore delle medie, era parte integrante dei Pischifralli, per tanti anni aveva giocato a basket e dato una mano agli allenatori della pallavolo e del calcio della polisportiva, dava pure una mano al bar e alla sacrestia durante la messa della domenica mattina. Mi ha sempre risposto sì: passava più tempo in oratorio che in casa, il che lo rendeva sempre molto contento".