Crollo ponte di Annone due anni dopo: una tragedia da non dimenticare

Un morto e sette persone ferite, questo il bilancio.

Crollo ponte di Annone due anni dopo: una tragedia da non dimenticare
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Oggi, 28 ottobre, sono due anni esatti dal crollo del ponte di Annone, in provincia di Lecco. Un morto e sette persone ferite, questo il bilancio della tragedia.

Crolla il ponte di Annone il racconto della tragedia

Poteva rivelarsi una catastrofe di immense dimensioni l’incredibile crollo del 28 ottobre 2016 ad Annone sul cavalcavia della Statale 36, vicino al confine con Cesana Brianza.

Erano circa le 17.30 del pomeriggio quando un tir dell’azienda di trasporti della Nicoli spa (azienda di Albino, in provincia di Bergamo) è franato sopra un’Audi “A4” bianca e una Fiat “Punto” rossa che stavano transitando proprio in quel momento sulla SS36. Entrambe le auto sono rimaste schiacciate dal peso dell’autoarticolato: il conducente della berlina tedesca, Claudio Bertini – 68 anni, residente a Civate in via Belvedere – è morto incastrato tra le lamiere. Ferite piuttosto serie per le altre sei persone coinvolte nell’incidente: l’autista del camion ha riportato un trauma toracico e varie contusioni ed è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di Lecco. Contusioni varie anche per tre bambini che si trovavano a bordo di un’altra auto. Rimasta incastrata sul ponte anche una Volkswagen “Golf”: la persona al volante è uscita miracolosamente illesa dall’incidente sebbene si trovasse sul cavalcavia al momento del crollo. Vivo per miracolo anche un motociclista che stava percorrendo la Statale 36 nell’attimo in cui si è verificata la tragedia. Sotto choc anche un altro automobilista, Paolo Giacalone di Albavilla, rimasto in bilico con la sua Toyota “Auris” proprio nel punto dove si è spezzato il ponte.

La testimonianza shock

E’ rimasto in bilico sul ciglio del cavalcavia, tra l’asfalto e il vuoto, per qualche secondo. Quei momenti Paolo Giacalone, residente ad Albavilla, non li dimenticherà mai. Si stava recando al lavoro a Lecco, in zona Bione, nell’ufficio della Isomarket, a bordo della sua Toyota “Auris” bianca, quando è accaduto l’inverosimile. “Percorro questa strada tutti giorni, almeno per quattro volte, ma mai avrei creduto di assistere a una scena simile – ci ha raccontato ancora incredulo e comprensibilmente scosso – Davanti a me c’era la “Golf”. Ho visto provenire dalla direzione opposta il mezzo pesante e, quando è giunto circa a metà del cavalcavia, è sparito come se fosse stato inghiottito dal vuoto. Io avevo appena imboccato il ponte e ho sentito affondare le ruote anteriori. Dico la verità: non avrei nemmeno avuto il tempo di arretrare o cercare di sterzare, mi è andata semplicemente bene. Mi sento un miracolato, bastava qualche centimetro in più e sarei precipitato a mia volta”. Si sente davvero fortunato Giacalone: la sua Toyota “Auris”, mentre ci rilasciava queste dichiarazioni, era ancora sul ponte nella più totale incertezza. Lo sguardo fisso alla voragine e a quelle due ruote anteriori che non avevano l’asfalto sotto di loro. Solamente intorno alle 20 i Vigili del Fuoco di Erba, grazie a una jeep, hanno agganciato l’utilitaria con un cavo d’acciaio e l’hanno trascinata al sicuro. “E’ stato un incubo, indescrivibile a parole. Appena ho realizzato quanto era accaduto sono scappato fuori dalla mia macchina e ho visto un uomo e una donna uscire con le loro gambe dalla “Golf” che era precipitata. Mi sembrava stessero abbastanza bene e insieme all’uomo che c’era nell’auto dietro alla mia abbiamo atteso i soccorsi”.

Ponti lombardi a rischio crollo

Alla fine di agosto 2018, dopo un’altra tragedia, quella di Genova, è stato avviato un monitoraggio dei presidenti delle Province lombarde sui ponti a rischio.  A Milano ci sono sei cavalcavia che destano maggiore preoccupazione: sono quelli di via Filargo, corso Lodi, via Imbonati, il doppio svincolo autostradale di viale Certosa e il ponte ferroviario su viale Fulvio Testi. Strutture già da luglio sotto osservazione da parte di Comune e Ferrovie. A livello regionale, riflettori puntati nel Lecchese sul ponte che sovrasta la Super 36 collegando il centro di Civate con la frazione di Isella. Ma il Cnr osserva con molta attenzione anche il viadotto dei Lavatoi a Como, il viadotto sulla statale 42 del Tonale all’altezza di Ponte di Legno (Brescia), i ponti a Cesano Maderno e Bovisio Masciago sulla Superstrada Milano-Meda, in Brianza.

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