Cisliano, la madre di Edith trasferita a San Vittore
Patrizia Coluzzi, sospettata per la tragica morte della figlia Edith, di due anni, trasferita al carcere di San Vittore. I post it e le drammatiche video chiamate nella notte
Patrizia Coluzzi, sospettata per la tragica morte della figlia Edith, di due anni, trasferita al carcere di San Vittore. I post it e le drammatiche video chiamate nella notte
Cisliano, la madre di Edith trasferita a San Vittore
Patrizia Coluzzi è stata trasferita al carcere milanese di San Vittore dopo essere stata piantonata dai carabinieri sino a questa mattina nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Magenta dove era stata trasferita, ancora in stato di shock dopo i tragici fatti della notte tra domenica e lunedì. Per la 41enne di Cisliano è stato formalmente disposto lo stato di fermo. In attesa che ci siano le condizioni per l'interrogatorio, che potrebbe svolgersi tra oggi e domani, e dell'esito dell'autopsia di oggi, è lei l'indiziata per la morte della figlia Edith, di due anni.
I post it in camera: “L'ultimo viaggio con te, piccolo amore”
Trovano conferma da ambienti giudiziari alcuni drammatici dettagli relativi alle ultime ore di vita della piccola. La madre avrebbe lasciato in camera da letto diversi post it che sembrerebbero indicare le intenzioni della donna. Si legge, tra le altre frasi, “L’ultimo viaggio con te pic colo amore indifeso. Scusa”, “Scusa piccola ma non potevo permettere che restassi nelle sue mani so la”; “Affonda la lama. Ormai non ci farai più male”. La donna si sarebbe poi inferta alcune superficiali ferite da taglio alle braccia.
Le videochiamate al marito: “Edith non c'è più”
E ci sono poi le tre videochiamate effettuate da Patrizia. Drammatiche accuse nei confronti del marito William Anzaghi, mentre la mamma inquadra la bambina che gioca. Il terzo video, quello più inquietante, risale alle 22.11: Edith è stesa sul lettone, apparentemente addormentata: “Allora vuoi proprio farle del male? Non vuoi proprio capire”, urla Patrizia rivolgendosi all'uomo. Infine, una chiamata più tardi nella notte con cui dice ad Anzaghi: “Sei libero, Edith non c'è più”.