il saluto degli amici

Centinaia di giovani alla veglia per ricordare Mattia Dattis

la veglia andata in scena nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Parabiago e che è stata organizzata proprio per ricordare il giovane che sabato sera ha perso la vita

Centinaia di giovani alla veglia per ricordare Mattia Dattis
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La testimonianza di calore, cordoglio e vicinanza dell’intera comunità parabiaghese si è manifestata lunedì sera durante la veglia andata in scena nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Parabiago e che è stata organizzata proprio per ricordare il giovane Mattia Dattis che sabato sera ha perso la vita nel tragico schianto avvenuto in viale Kennedy a Nerviano mentre si trovava in sella alla moto che lui stesso aveva acquistato recentemente.

Centinaia di giovani alla veglia per ricordare Mattia Dattis

Testimonianza che è arrivata fino alla piazza sulla quale si affaccia la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. Sì, perché all’interno del luogo sacro era presente una vera e propria marea umana di giovani, famiglie, conoscenti che si sono recati in chiesa per condividere il dolore di questa perdita prematura.

Simone, per esempio, ha indossato simbolicamente una t-shirt di colore arancione. Perché, ha spiegato, «per descrivere il nostro amico, bisogna ricorrere ai colori. Una maglia a colori come lo è stata la sua vita. La vita di chi si faceva notare, non solo per quel fantastico codino, ma per il sorriso che aveva sempre stampato sul suo viso».

Veglia per Mattia Dattis
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Veglia per Mattia Dattis
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Veglia per Mattia Dattis
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Veglia per Mattia Dattis
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I tanti ricordi dei ragazzi presenti

Una ragazza della polisportiva ha quindi raccontato:

«Sei venuto sotto casa mia nei giorni scorsi a mostrarmi la tua nuova moto. Sulla quale purtroppo hai perso la vita. Te ne sei andato facendo qualcosa che ti rendeva felice. Matti, mi piace pensare che dove ti trovi ora stia davvero bene».

«La vita va vissuta in pienezza fino all’ultimo istante». Ha dunque continuato don Ronel, riprendendo il contenuto dei fogli esposti durante la funzione. «Mattia ha vissuto in pienezza tutto: col suo dinamismo, la sua corsa continua, ha vissuto ogni singolo istante fino in fondo. così don Ronel Scotton che ha tenuto la funzione.

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