"Addio padre Gabriele, uomo di Dio e amico degli uomini"
Legnarello ricorda l'ex parroco della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù di Legnano con le parole con cui nel 2012 la contrada gli assegnò il Premio della Bontà.
"Addio padre Gabriele, uomo di Dio e amico degli uomini". A salutare così l'ex parroco della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù, scomparso a 80 anni venerdì 19 marzo 2021, è la contrada Legnarello.
"Addio padre Gabriele": il saluto della contrada Legnarello
"In questo giorno triste, in occasione dell'ultimo saluto, vogliamo ricordare così padre Gabriele Mattavelli, parroco della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù per 22 anni, con le parole con le quali nel 2012 gli venne assegnato il Premio della Bontà della nostra contrada" scrivono dal maniero di via Dante.
“Una storia, quella di padre Gabriele, contrassegnata da una duplice chiamata: la prima, verso il Sacerdozio affiancata dalla seconda che è la testimonianza dell'amore di Cristo per le Persone più bisognose. In una sua omelia, l'allora parroco di Santa Teresa del Bambino Gesù aveva ripreso il discorso di don Tonino Bello quando raccontò del 'grembiule e la stola' come due paramenti che identificano il vero sacerdote. Grembiule come se n’è cinto Gesù stesso, lavando i piedi ai suoi discepoli e stola perché portare Gesù attraverso il sacerdozio significa trasmettere il suo messaggio: l'unico che può dare speranza in ogni situazione della vita, anche la più difficile. Padre Gabriele ha sempre avuto la capacità di riassumere queste due caratteristiche, prima in parrocchia in veste di giovane parroco dal 1979 al 1985, poi in Camerun dove rimase fino al 1999, costruendo le basi per lo studentato carmelitano. Nel frattempo, la sua attenzione si estese ai poveri, ai carcerati, ai reclusi nel reparto dei condannati a morte, ai lebbrosi, ai bambini diversamente abili cui servono protesi e operazioni per ricominciare a camminare, allo scavo di pozzi d'acqua potabile per i più sperduti villaggi. Al suo rientro a Legnano, nel 1999 le sue attenzioni per i 'nuovi poveri' lo portano a realizzare dapprima la Casa della Carità per garantire ogni giorno un pasto caldo ai suoi Ospiti e successivamente la costruzione del centro comunitario 'La Casa per Tutti' per offrire l'opportunità di una crescita umana e cristiana a ragazzi, giovani e famiglie per dare loro la possibilità di trovare uno spazio per realizzare la propria vita basata sulla gioia dell’Incontro, sui sogni da realizzare, sull’esperienza concreta della Parola di Dio, intrecciando amicizie e, attraverso la fede, porre attenzione ai meno fortunati'.
"Un “uomo di Dio” e “amico degli uomini” che ha saputo farsi volere bene e apprezzare per le sue qualità umane da chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo" conclude la contrada giallorossa.