Acqua nella benzina, ancora nessun rimborso
I malcapitati che a marzo avevano fatto rifornimento al distributore di via San Rocco a Cuggiono rimanendo poi a piedi hanno unito le forze e intimato il risarcimento dei danni. "Siamo pronti a un’azione legale collettiva".
Benzina ammalorata nei serbatoi delle auto: ancora nessun rimborso dai proprietari dell’impianto, e gli automobilisti danneggiati si coalizzano affidandosi a un avvocato.
Auto ferme dopo il pieno di benzina a Cuggiono, i rimborsi tardano ad arrivare
I fatti risalgono al primo fine settimana di marzo di quest’anno, quando decine di persone avevano riportato danni dopo aver fatto benzina al distributore di via San Rocco a Cuggiono. Tutti i malcapitati avevano dovuto far ricorso al carro attrezzi per portare la propria auto dal meccanico, ferma dopo aver percorso pochi chilometri a seguito del rifornimento al distributore in questione. Avvisato di quanto stava accadendo, il gestore aveva chiuso l’impianto e informato la proprietà del distributore, garantendo ai clienti danneggiati il diritto ai risarcimenti.
Da subito erano state avviate le procedure di raccolta dei nominativi di chi aveva avuto problemi, ed era stato fornito il recapito del Consorzio Swi incaricato della gestione dell’iter del risarcimento. Nonostante le promesse iniziali sembra che a oggi nessun automobilista danneggiato abbia ricevuto un risarcimento. Nei mesi scorsi l’azienda aveva confermato alle persone coinvolte di aver ricevuto i documenti necessari per erogare i rimborsi e richiesto l’Iban dei conti correnti per procedere con i pagamenti, poi più nulla.
Gli automobilisti danneggiati hanno deciso di rivolgersi insieme a un legale
Così, stanchi di aspettare, gli automobilisti danneggiati hanno deciso di unire le forze e hanno costituito un gruppo per procedere tutti insieme nei confronti della compagnia responsabile del distributore. Hanno deciso di inviare una lettera in comune tramite uno studio legale, intimando il risarcimento danni tramite una Pec. A questa lettera sono allegati i nominativi dei danneggiati con le relative fatture della riparazione del mezzo, la data in cui è avvenuto il rifornimento, l’importo del carburante effettuato in rifornimento. Attraverso questa azione comune e rappresentati da un legale, si augurano di avere una celere risposta da parte delle società interessate e il rimborso dei danni subiti. Se ciò non dovesse accadere i malcapitati pensano di avviare un’azione legale collettiva. Il responso delle cause del fermo era stato carburante adulterato e a seguito di verifiche l’azienda fornitrice del carburante aveva fatto sapere di ritenere responsabile dei problemi l’azienda da cui viene acquistato il carburante. Nella ricerca delle responsabilità l’iter dei rimborsi si è bloccato.
Nella foto di copertina: la pompa di benzina di via San Rocco in cui si è verificato il disservizio (chiusa nei giorni successivi all’episodio per consentire le verifiche sul carburante)