LE TESTIMONIANZE

Viaggio tra i senzatetto: "Chi vive per strada perde tutto: dalla famiglia alla parola"

Protagonisti i ragazzi che frequentano l'oratorio Santo Stefano di Parabiago e che per due sere al mese svolgono l'attività di ascolto di strada a Milano

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Un viaggio nel mondo dei clochard a Milano. A compierlo i giovanissimi che frequentano l’oratorio Santo Stefano di Parabiago, protagonisti dell’esperienza di ascolto di strada.

Matteo ha strappato un sorriso ai senzatetto

Matteo Benassi, insieme ad altri ragazzi, è reduce dall’attività di ascolto di strada svolta a Milano dove nei giorni scorsi ha avuto modo di conoscere diverse persone e in particolare i senza fissa dimora. Un’esperienza, questa, che gli ha fornito gli strumenti per comprendere «quanto sia stato importante strappare un sorriso ai clochard. Si tratta di persone molto fragili che a causa della situazione in cui versano possono facilmente alienarsi, perdendo il proprio senno. Vederli sorridere per qualche minuto è stata per me e il gruppo col quale abbiamo fatto tappa a Milano una grande soddisfazione».

Chiara sottolinea la perdita dei propri cari da parte di chi vive per strada

Anche Chiara Colombo ha partecipato al servizio effettuato nelle zone centrali di Milano, andando a conoscere da vicino realtà complesse. Degno di nota il suo riscontro:

«Una ragazza ci ha raccontato che prima dello scoppio della pandemia aveva un lavoro stabile, una famiglia al suo fianco. Tutte condizioni che purtroppo sono poi venute meno, costringendola a vivere per strada».

Una storia che funge da monito affinché, ha aggiunto Chiara, «si possa comprendere come ognuno di noi, da un momento all’altro, possa arrivare a perdere tutto, persino i propri cari». Con il «nostro piccolo ma significativo intervento», ha concluso la giovanissima, «speriamo di aver lasciato il segno e regalato qualche momento di spensieratezza ai senzatetto».

Matilde ha toccato con mano storie difficili

Storie difficili quelle incontrate dai giovani che frequentano l’oratorio Santo Stefano. Matilde Mondellini ha offerto uno spaccato capace di rendere bene questa idea:

«Durante il servizio abbiamo incontrato molte storie complesse tanto che alcune persone hanno deciso di non farsi aiutare. Abbiamo incontrato ragazzi che vivono per strada e che in qualche modo hanno opposto resistenza di fronte al nostro aiuto. Con la collaborazione dei famigliari di questi soggetti fragili siamo stati in grado tuttavia di raggiungerli donando loro tutto ciò che serviva».

Alessio vede nell'esperienza svolta un passaggio del Vangelo

Un duplice accostamento col Vangelo è quello proposto invece dal 21enne Alessio Morlacchi, anch’egli parte attiva della spedizione di volontariato.

«Mi piace accostare questa esperienza ad uno dei passaggi contenuti nel Vangelo di Luca e Matteo. Quando si dice “Non di solo pane vivrà l’uomo”. Frase, questa, che ricalca bene quanto abbiamo vissuto a Milano, dove ci siamo recati, non solo per portare cibo e aiuti, ma anche per scambiare qualche parola con chi si ritrova a vivere per strada».

 

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