IL REPORT DI CARETTA

Tempo di bilanci per la Caritas: aiutate 50 famiglie

Sul fronte degli interventi, il 2023 a San Giorgio su Legnano è stato sinonimo di continuità rispetto all'anno precedente

Tempo di bilanci per la Caritas: aiutate 50 famiglie
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Tempo di bilanci per la Caritas: aiutate 50 famiglie di San Giorgio su Legnano. Il 2023 è stato un anno di continuità dal punto di vista dei numeri realizzati dall’associazione che sostiene le fasce più deboli della popolazione.

"Il numero di richieste resta stabile", la parola al presidente Caretta

La richiesta di aiuto tramite il servizio Caritas è ormai stabile dal 2022: si può sicuramente far di più per aiutare le persone in difficoltà. Il presidente della Caritas, Giampaolo Caretta, racconta l’andamento dell’attività svolta nel 2023:
«Purtroppo la richiesta d’aiuto è stabile, sono tempi difficili per tutti. – afferma Giampaolo Caretta – La nostra attività del 2023 è proseguita in linea col 2022. Il numero di famiglie che richiedono il nostro servizio può essere leggermente aumentato, anche perché arrivavamo dal Covid, anno in cui c’era stato un effettivo aumento di richiesta. Noi volontari svolgiamo la classica distribuzione Caritas di cibi e di vestiti circa quattro volte al mese: andiamo una volta al mese a Muggiò per fare il carico di prodotti freschi e poi li distribuiamo. La nostra prima fonte di approvvigionamento è sicuramente il banco alimentare. – Caretta racconta le attività svolte nel 2023 – La nostra sede è in parrocchia e da qui facciamo la distribuzione. Distribuiamo anche vestiti, giocattoli e articoli da cucina che arrivano dai cittadini di San Giorgio: questi vengono smistati e controllati prima di essere donati».

"Cinquanta famiglie ritirano il pacco alimentare ogni giorno"

«All’incirca abbiamo una 50ina di famiglie che vengono abitualmente settimanalmente a prendere il pacco. – continua a raccontare – San Giorgio ha molte abitazioni con cortili che non sono stati sanati e salvaguardati e questi attirano persone meno abbienti in case anche un po’ malsane ma con dei prezzi più bassi e accessibili. Infatti, ogni tanto alla raccolta arrivano due o tre persone nuove che si trasferiscono qui momentaneamente, sono per lo più Sudamericani. Sono però persone che non si stabiliscono per molto, vengono un paio di volte e poi non si vedono più. Ovviamente abbiamo però dei criteri per distribuire il banco alimentare».

"Grazie all'aiuto di 6 volontari portiamo avanti il lavoro anche se c'è ancora molto da fare"

«Ogni tanto ci è capitato di aiutare le famiglie, ovviamente nei limiti per quanto possibile, per il pagamento di qualche bolletta, spese mediche o spese scolastiche – aggiunge sempre Caretta – La nostra fonte principale quindi è la chiesa con il 5xmille durante la terza domenica del mese: raccogliamo le offerte di cinque euro a sostegno della Caritas e delle famiglie per comprare il cibo, pannolini ecc. Al momento siamo sei volontari, non tantissimi quindi le difficoltà ci sono». Caretta racconta le difficoltà delle persone bisognose: «Le situazioni sono varie: per aiutare alcuni basterebbe dargli un lavoro stabile e non in nero. Alcuni arrivano con un permesso turistico e cercano di inserirsi nel mondo del lavoro in nero, altri invece non hanno i documenti. La difficoltà sta nel trovare regolarità nel mondo del lavoro. Un altro tema è sicuramente la casa: oggi è difficile che ce l’abbia un italiano con un buono stipendio.  Purtroppo non possono avere aiuti dal comune non essendo residenti qui, quindi non possono entrare in graduatoria».
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