Superstrada Boffalora-Malpensa, scatta la mobilitazione per la sicurezza
Nasce un gruppo social "Mesero-Magenta: il tratto della morte", con l'obiettivo di sensibilizzare sulla sicurezza della SS336
Più sicurezza sulla superstrada Boffalora-Malpensa. Dopo l'ennesimo incidente sul tratto di strada della SS336 tra Magenta e Mesero dello scorso weekend sono partite le richieste dei cittadini.
Superstrada Boffalora-Malpensa, scatta la mobilitazione per la sicurezza
Un primo tentativo di sensibilizzazione alla pericolosità del tratto è arrivato, come spesso accade, dai social network ed in particolare da un gruppo Facebook, . Si chiama «Mesero-Magenta: il tratto della morte».
«Sabato scorso mi trovavo a Magenta e dovevo tornare verso casa mia a Cuggiono - racconta Achille Moneta, fondatore della community - Arrivato alla rotonda di imbocco della superstrada ho visto coda e poi delle luci blu in lontananza. Ho pensato: “ci risiamo, ecco un altro incidente in quel tratto di strada”. La misura era colma e appena sono arrivato a casa di getto ho deciso di creare questo gruppo con l’obiettivo di sensibilizzare sulla pericolosità di questo tratto».
Moneta è infatti molto attento e sensibile sul tema degli incidenti stradali:
«Da piccolo sono rimasto coinvolto in un sinistro dove purtroppo una persona ha perso la vita - prosegue - Per anni inoltre ho prestato servizio sulle ambulanze come volontario, quindi sono sempre molto attento a queste vicende. Ritengo infatti che non sia possibile morire in un tratto rettilineo, dove bisognerebbe andare ad un massimo di 70 km/h. Visto però che ogni due per tre succedono queste cose, forse è necessario un intervento risolutivo, perchè la doppia linea continua non basta».
La proposta
Secondo Moneta infatti, oltre a un lavoro di sensibilizzazione per rendere più prudenti automobilisti e centauri, servirebbe un ulteriore dispositivo:
«Secondo me basterebbero delle telecamere, come ad esempio a Milano sul ponte della Ghisolfa o sul cavalcavia di viale Certosa. Anche quelli sono due tratti rettilinei dove le persone però sono costrette a viaggiare piano e in maniera morigerata, altrimenti scatta la multa. Così facendo si potrebbe, a mio avviso, risolvere il problema di questo tratto di superstrada».