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EVENTO RELIGIOSO
Il pienone durante la Via crucis con l'arcivescovo Mario Delpini
"Il Signore estirpa le cellule malate del nostro cuore", uno dei passaggi dell'intervento del monsignore accolto da almeno 2mila persone

Castano Primo ha vissuto nella serata di ieri, martedì 8 aprile, un momento all'insegna della fede, con la Via Crucis della zona pastorale IV che ha visto la presenza dell'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
In 2mila hanno partecipato alla Via crucis con l'arcivescovo
Duemila persone hanno partecipato alla processione partita dal sagrato della chiesa di Madonna dei poveri e che ha poi percorso via Lonate, passando sul ponte, fino ad arrivare a corso San Rocco e Piazza Mazzini. Qui è stato allestito un palco sul sagrato della chiesa San Zenone e, al termine, tutti sono entrati in chiesa per un momento di adorazione libera al Santo Crocifisso. Presenti dunque le autorità ecclesiastiche ma anche numerosi sindaci del Castanese.





Le battute d'esordio
Il parroco don Piero ha esordito dicendo: "La comunità Santo Crocifisso accoglie con gioia tutti i fedeli, i sacerdoti e le religiose della zona pastorale IV". Dal canto suo, il vicario, vescovo monsignor Luca Raimondi ha ringraziato tutti i volontari della comunità Santa Crocifisso, la Protezione Civile, gli scout, le Forze dell'ordine e ha invitato i primi cittadini a un incontro a loro dedicato, in programma sabato, alle 10. a Rho.
L'intervento di Delpini
Così il protagonista dell'evento, l'arcivescovo della diocesi di Milano, si è espresso durante il suo intervento:
"Tutte le persone sono fatte per amare, la gente è buona. Non è perfetta e commette peccati che sono perlopiù debolezze e reazioni indisciplinate. Che dire allora della cattiveria, dell'odio dell'abuso...? Come può essere che gente per bene arrivi a fare il grande male? Come si può comprendere il comportamento dei soldati che infieriscono su Gesù? Forse in loro la cellula malata è diventata metastasi: il grande male può essere compiuto anche dalla gente perbene. Di fronte alla crudeltà noi non possiamo evitare di porci una domanda: ma c'è anche in me la cellula malata? Possono tutti compiere il grande male? In guerra ad esempio la gente normale diventa crudele, anche in casa alcuni diventano violenti fino a rovinare la famiglia. Se questa cellula malata non viene guarita finisce che la gente per bene può diventare cattiva. Il Signore visita il lato oscuro e può portare guarigione e salvezza, entra nell'abisso e può estirpare la cellula malata presente nel nostro cuore, illuminando l'angolo buio. Gesù entra con il suo silenzio, con la sua presenza inerme e mite. Ognuno di noi così si rende conto di essere conosciuto, chiamato e amato e questo è il principio della libertà. Siamo liberati da ogni cosa e possiamo scegliere il bene.
Le battute finali del discorso
Sempre Delpini nel corso delle battute finali ha augurato a tutti buona Pasqua richiamando le parole principali del suo discorso, cioè l'invito "all'interiorità, all'esame di coscienza, per essere liberati e avere una vita nuova e disciplinata di gioia e amore".