il dolore

Franco Tramontano, il papà: "Giulia è morta perchè voleva un bambino"

Una stanza, dedicata a Giulia e a Thiago Tramontano, realizzata grazie alla generosità di due cittadini di Castrovillari.

Franco Tramontano, il papà: "Giulia è morta perchè voleva un bambino"
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Parole che colpiscono dritto al cuore quelle pronunciate dal papà di Giulia Tramontano, Franco, a Castrovillari, in occasione dell'inaugurazione della stanza d'ascolto per le vittime vulnerabili dedicata a lei e a Thiago, assassinati a Senago lo scorso 27 maggio.

"Giulia è morta perchè voleva un bambino"

"Giulia è morta perché voleva un bambino. Voleva crearsi una famiglia. Ha creduto nell'amore. Questo è quello che noi vogliamo dire di Giulia, non aggiungiamo altro".

Queste sono le parole di Franco Tramontano, padre di Giulia, a quattro mese dall'omicidio che gli ha strappato una figlia e un nipote pronto per nascere.

L'inaugurazione a Castrovillari

Dopo mesi di grande dolore Franco Tramontano ha proferito alcune parole in merito al delitto di Senago, che ha coinvolto sua figlia Giulia, 29enne e incinta di tre mesi. Era visibilmente commosso mentre veniva abbracciato dal vescovo di Cassano allo Ionio monsignor Savino, a margine della cerimonia di inaugurazione della stanza d'ascolto per le vittime vulnerabili dedicata a Giulia e a Thiago aperta nel commissariato di Castrovillari della Polizia di Stato.

Stanza "Giulia e Thiago"

Una stanza, dedicata a Giulia e a Thiago Tramontano, realizzata grazie alla generosità di due cittadini di Castrovillari, Giuseppe Molino e Innocenzo Barletta, che hanno donato una somma di denaro trovata in una busta chiusa della quale non si è riusciti a risalire al proprietario. All'interno, un murale a loro dedicato dell'artista Antonino Perrotta e dell'associazione Rublanum.

"Basta ai femminicidi"

"Diciamo basta ai femminicidi - ha detto monsignor Savino - Dico a tutti gli uomini, per favore. Dobbiamo educarci tutti quanti al senso della non appartenenza. La donna non ci appartiene, appartiene a se stessa, alla vita. Appartiene a chi si è fatta strumento di vita per loro. Liberiamoci dalla cultura del possesso. L'amore non è possesso, l'amore è dialogo, è rispetto, costruzione. L'amore è guardare verso la stessa direzione. Sono contento di questa inaugurazione perché è importante la memoria, non soltanto perché dobbiamo ricordare le vittime, ma dobbiamo anche ricordare perché non ci siano più vittima".

"Una giornata emozionante"

Per la prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella:

"è stata una giornata particolarmente emozionante. Dedicare una sala d'ascolto a una ragazza uccisa da un criminale, perché dobbiamo dire cosi, può far sì che un papà, oggi è presente, possa avere contezza che la figlia abbia continuità nel ricordo di tante altre persone per evitare che casi del genere possano nuovamente verificarsi"

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