Accoglienza

Famiglia ucraina ospitata in un bene confiscato alle mafie

La casa di Rescaldina, diventato centro di accoglienza, darà rifugio a una famiglia con quattro figli.

Famiglia ucraina ospitata in un bene confiscato alle mafie
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A Rescaldina un nucleo familiare ucraino di sei persone è stato trasferito oggi, 30 marzo 2022, in un bene confiscato alle mafie.

La decisione della Prefettura

Oggi la Prefettura ha disposto il trasferimento di una famiglia, composta da sei persone con quattro minori, dal Centro di smistamento di Bresso a Rescaldina. Questa soluzione è stata possibile grazie all’immediata disponibilità del sindaco che, unitamente ai servizi sociali del Comune, ha provveduto anche alla sistemazione dei profughi nel bene confiscato che, in linea con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Interno, l’Anci e l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità è stato destinato a centro d’accoglienza.

Una decisione in linea con le indicazioni del Viminale

L’iniziativa di Rescaldina segue la traccia indicata dal Viminale: patrimoni sottratti al circuito criminale vengono destinati a chi fugge dalla guerra, valorizzando le finalità sociali proprie del loro riutilizzo. Sono già 7000 i cittadini ucraini presenti sul territorio metropolitano e di questi 447 ospitati nei CAS. La Prefettura ha stipulato accordi di collaborazione per l’accoglienza con Città di Milano e, per distretto, con i Comuni di Legnano (nel cui ambito è compreso il Comune di Rescaldina), Rozzano, Rho, San Giuliano Milanese.

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