Con le bici di legno in Argentina sulle tracce della nostra emigrazione
Carlo Motta ed Enzo Bernasconi sulle orme dei 12mila cittadini del Mandamento di Cuggiono che a cavallo tra ‘800 e ‘900 salparono per il Sudamerica.
Nuova avventura in bicicletta per Carlo Motta ed Enzo Bernasconi, rispettivamente di Cuggiono e Cesate, che da lunedì 26 gennaio per circa un mese gireranno per l’Argentina.
In Argentina in bici sulle tracce degli oltre 12mila emigrati del Mandamento di Cuggiono
I due amici fanno parte di Bicipace e dopo l’impegnativa conquista del Kilimangiaro lo scorso anno, pedaleranno sulle strade dell’emigrazione italiana in Argentina. È Carlo a parlarci di questo viaggio.
Qual è lo scopo di questa trasferta?
"L’obiettivo di questo viaggio di Pedali solidali, a differenza di quelli realizzati negli anni scorsi, non è quello di raccogliere fondi per una causa solidale ma di ripercorrere una piccola parte di quelle strade che un’enorme emigrazione, tra il 1871 e il 1915, ha portato in Argentina quasi due milioni di connazionali. Tra il 1880 e il 1920, oltre 12mila dei 30mila abitanti del Mandamento di Cuggiono (Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Castano Primo, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Magnago, Nosate, Robecchetto, Turbigo, Vanzaghello e Villa Cortese) si imbarcarono in viaggi della speranza attraversando l’Atlantico in cerca di una vita migliore. Punteremo le nostre ruote sulle tracce di quei migranti in fuga da repressione, povertà, fame e guerre. Ricordare che anche noi siamo stati emigranti può aiutare a osservare l’oggi in maniera più disincantata".
"Pedaleremo sulla mitica Ruta Nacional 40 e visiteremo la casa museo di Che Guevara"
Che percorso farete?
"Arrivati a Buenos Aires in aereo, pedaleremo su una parte della mitica Ruta Nacional 40 (la strada che attraversa tutta l’Argentina da nord a sud) partendo da San Carlos de Bariloche per arrivare nella zona di Mendoza; da lì ci spingeremo a Puente del Inca e poi sino al Passo della Cumbre. Ritornati a Mendoza andremo a est, verso Alta Gracia, dove visiteremo la casa museo di Che Guevara, che tra le tante altre cose fu il primo cicloviaggiatore argentino. Da Alta Gracia andremo a Cordoba, altra città simbolo della migrazione italiana; da lì caricheremo le bici su un bus che ci riporterà a Buenos Aires".
Previsti incontri con le associazioni di lombardi e i discendenti dei migranti della zona
Quali realtà incontrerete durante il viaggio?
"Le associazioni di italiani e lombardi delle città che attraverseremo, semplici cittadini discendenti da migranti della nostra zona (di cui cercheremo di ricostruire la storia), associazioni di ciclisti, sodalizi sindacali e popolari (uno fra tutti quello delle Madres de Plaza de Mayo). Incontreremo anche alcune Radio. Nella capitale incontreremo i tifosi del Boca junior, la squadra nata nel 1905 a La Boca, un quartiere povero di Buenos Aires, fondata da cinque genovesi e due lucani che come dote avevano solo un gran desiderio di riscatto e un pallone per giocare".
Per un viaggio speciale... delle biciclette altrettanto speciali: hanno il telaio in legno
Pedalerete su biciclette particolari.
"Nell’era dove abbondano biciclette in fibra di carbonio e titanio, le nostre due ruote avranno il telaio completamente in legno. Siamo stati sedotti da queste biciclette, costruite dall’artigiano di Parabiago Roberto Olgiati con Guglielmino Baroni, e ci è venuta voglia di pedalarle in giro per il mondo, portando anche in Argentina un’eccellenza dell’artigianato lombardo. Le biciclette saranno montate in tutte le loro parti meccaniche dalle due Ciclofficine popolari che operano in zona, quelle di Busto Garolfo e Legnano, che lavorano per riportare a vita nuova due ruote a pedali usate mettendole a disposizione di chi ne ha più bisogno. Viaggiare in bicicletta non è il modo più veloce di andare, si va piano ma si può andar davvero lontano. E si incontra un sacco di gente simpatica!".
Con le bici di legno in Argentina sulle tracce della nostra emigrazione
Con le bici di legno in Argentina sulle tracce della nostra emigrazione
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