Il premio

Ambrogino d'Oro per Candida Morosini e la sua passione per musica e giovani

L’impegno della mecenate dell'arte sarà premiato il 7 dicembre con il più alto riconoscimento della città di Milano

Ambrogino d'Oro per Candida Morosini e la sua passione per musica e giovani
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Ambrogino d'Oro per Maria Candida Morosini. Una vita dedicata alla musica, anzi, all’arte a 360 gradi. E’ questa la storia dell'arzilla ottantenne che dovrebbe esser chiamata contessa ma preferisce esser considerata un’insegnante ed appassionata attiva dell’arte, come detto, soprattutto musicale. Morosini è tra le personalità che il 7 dicembre riceverà l'Ambrogino d'Oro

Ambrogino d'Oro per Candida Morosini e la sua passione per musica e giovani

L’impegno dell’entusiasta appassionata sarà premiato tra qualche settimana con il più alto riconoscimento della città di Milano (dove abita):

"Sono un’entusiasta per natura – racconta Morosini – Amo l’ arte e i giovani, per questo ho fatto l’insegnate per 40 anni. Quando nella mia vita ho incontrato realtà per me meritevoli, associazioni, orchestre, studenti, insomma, qualcuno che catturasse il mio entusiasmo, ho cercato di aiutare come meglio ho potuto. Sono molto contenta ma vi assicuro che non c’è soddisfazione più bella che credere in un progetto e vederlo affermare ed aver successo. Purtroppo in questi ultimi decenni il supporto statale a questo settore è via via diminuito Questo Ambrogino mi auguro possa servire come stimolo a chi come me può contribuire ad aiutare l’arte ed i giovani".

Il mecenatismo della premiata

Impossibile citare tutte le realtà che Morosini ha sostenuto e contribuito a far crescere. Più di venti ormai, dalle più famose ed importanti alle più piccole, da Milano alla provincia. Presidente onorario di Milano Classica e Voce all’Opera, diversi ruoli in istituzioni musicali ed artistiche, ha infine istituito il Fondo Morosini, dedicato al figlio scomparso nel 2013, tramite il quale, quando può, aiuta un musicista od un progetto a lei caro.

Il legame con Rosate e la donazione

La contessa non nasconde l’amore per Rosate, dove possiede un’azienda agricola e la cascina Paù, teatro (è proprio il caso di dirlo) di alcuni spettacoli offerti dalla proprietaria con lo scopo di portare l’Opera a chi magari non era mai arrivata. Ma il suo impegno per il paese non si è fermato qui:

"Oltre a supportare realtà locali legate alla musica, qualche anno fa ho provato a comprare una proprietà per farne un centro culturale, ma non è stato possibile, allora ho deciso di credere nel progetto del Comune ed ho fatto una donazione (la contessa non lo dice ma corrisponde a 200 mila euro) per la creazione del centro culturale comunale. Confido sarà un polo di interesse per tutta la zona. Amo l’arte e la musica e mi sono sempre sentita fortunata di poter vivere una vita dedicata a questo mondo".

Una vita dedicata all'arte

Quando le si chiede come sia nata questa passione, confessa che forse il suo non esser stata una bravissima pianista l’ha spinta a contribuire in altro modo. Diversi i premi e le onorificenze ma la soddisfazione più grande è un’altra: l’aver contribuito più volte alla progettualità di un sogno, facendolo diventare un lavoro per tanti giovani. "Non c’è soddisfazione più grande di saper di aver dato modo ad un musicista di vivere grazie al proprio talento".

 

 

 

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