Ricerca partecipata

Al via la seconda fase del Progetto Mameli: servono 6mila volontari

Come ambiente e stile di vita modellano il nostro Dna e influenzano la nostra salute? Sabato 5 aprile in Sala degli stemmi la presentazione alla cittadinanza.

Al via la seconda fase del Progetto Mameli: servono 6mila volontari
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Come ambiente e stile di vita modellano il nostro Dna e influenzano la nostra salute? È quello che si prefigge di scoprire il Progetto Mameli, l'indagine epidemiologica di massa che ha trasformato Legnano in un "laboratorio vivente".

Seimila volontari cercansi per la seconda fase di Mameli

La ricerca, che mira a comprendere i meccanismi individuali che determinano la suscettibilità a fattori ambientali potenzialmente causa di malattie, come l’inquinamento atmosferico, è guidata da Valentina Bollati, professore ordinario del Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli Studi di Milano nonché cittadina benemerita di Legnano, ed è stata avviata nella primavera del 2024. Ora Mameli - il cui nome sta per "MApping the Methylation of repetitive elements to track the Exposome effects on health: the city of Legnano as a LIving lab" ("Mappare la metilazione degli elementi ripetuti per tracciare gli effetti dell’esposoma sulla salute umana: la città di Legnano come laboratorio vivente"), ma è anche un omaggio all’autore del testo dell’inno nazionale che cita Legnano - entra nella propria seconda fase: quella in cui si aprirà all'intera cittadinanza, con l'obiettivo di coinvolgere, nell’arco di due anni, 6mila persone, quasi il 10% della popolazione. La presentazione di questa seconda fase si terrà sabato 5 aprile, alle 10, nella Sala degli stemmi di Palazzo Malinverni. L'incontro pubblico, aperto a tutti, è il primo appuntamento del Mese della comunità attiva.

"Uno studio di fondamentale importanza scientifica"

Dichiara Bollati:

"Mameli è uno studio di fondamentale importanza scientifica, poiché ci consente di esplorare come l'ambiente e gli stili di vita quotidiani influenzino la nostra salute attraverso meccanismi epigenetici ancora poco compresi. Ho scelto di realizzare questo progetto a Legnano, la mia città natale, per il forte legame che ho con essa e per la profonda conoscenza del territorio e della sua comunità. Coinvolgere attivamente i cittadini legnanesi in questa ricerca rappresenta per me un modo significativo di restituire qualcosa alla mia comunità, contribuendo insieme a una migliore comprensione dei fattori che determinano i nostri benessere e salute".

Al lavoro un gruppo di ricerca multidisciplinare

Mameli è sviluppato da un ampio e qualificato gruppo di ricerca multidisciplinare composto da esperti in epigenetica, biologia molecolare, medicina ambientale e scienze urbane. Il referente scientifico per l’epidemiologia molecolare, la biostatistica e la bioinformatica è Elia Biganzoli, professore ordinario di Statistica medica al Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche dell'Università degli Studi di Milano che si occupa della gestione e dell’analisi dei dati raccolti. Il coordinamento operativo è affidato alla biologa Federica Rota del Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell'Università degli Studi di Milano. Il team coinvolge ricercatori e ricercatrici della medesima università ma anche dell’Università dell’Insubria e di altri prestigiosi enti di ricerca italiani.

"La ricerca può essere partecipata e radicata nei territori"

Afferma Biganzoli:

"Con Mameli vogliamo dimostrare che la ricerca può essere partecipata e radicata nei territori. È un progetto che parla a ogni cittadina e cittadino, perché studia la relazione tra stili di vita, ambiente e salute. A partire da Legnano, possiamo costruire un modello replicabile altrove a beneficio diretto delle popolazioni".

"I risultati del progetto saranno utili per tutta la comunità"

L'assessore al Benessere e Sicurezza sociale Anna Pavan commenta:

"L’adesione delle persone a questo progetto è un gesto volontario importante per contribuire a costruire conoscenza e la consapevolezza sul benessere e la salute, una conoscenza che, visto il respiro scientifico di Mameli, non resterà patrimonio esclusivo della nostra comunità, ma potrà fare scuola a livello internazionale. Trovo significativo che Mameli rientri negli eventi del Mese della comunità attiva, perché lo spirito di questo progetto è proprio sensibilizzare e coinvolgere le persone su un argomento di grande rilevanza per tutti. Con un piccolo sforzo, ognuno di noi può contribuire a un progetto i cui risultati saranno utili per tutta la comunità. Un grazie alla professoressa Valentina Bollati che ha voluto onorare la sua città facendone il fulcro di una ricerca innovativa che ci proietta in una dimensione internazionale".

Sedici centraline analizzeranno l'aria che si respira in città

Tra i valori aggiunti del progetto va ricordato anche che Legnano potrà disporre di dati sulla qualità dell’aria, grazie a 16 centraline installate in città per rilevare specifici parametri ambientali.

Quasi 3 milioni di euro dal Consiglio europeo per la ricerca

Mameli è un progetto finanziato dal Consiglio europeo per la ricerca con un contributo di quasi 3 milioni di euro. È sostenuto dall’Amministrazione comunale e da Avis Milano e Legnano, che mette a disposizione l'infrastruttura necessaria per effettuare in modo sicuro i prelievi di sangue. Obiettivo principale di Mameli è studiare i meccanismi epigenetici (quelle modificazioni dell’espressione dei geni che non comportano cambiamenti nella sequenza del Dna) che mediano l'effetto dell'esposoma sulla salute. L'esposoma rappresenta l'insieme dei fattori - interni ed esterni - che influenzano la salute umana nel corso della vita. Il legame tra esposoma e salute è supportato da una crescente evidenza scientifica: il benessere è strettamente legato a fattori comportamentali, ambientali e occupazionali, molti dei quali sono, almeno in parte, modificabili.

L'iscrizione online, lo smartwatch e il prelievo di sangue

La prima fase del progetto, avviata nella primavera del 2024, ha coinvolto 200 volontari appartenenti ad Avis Legnano. Con la seconda fase, Mameli si apre a tutti i cittadini maggiorenni di Legnano. Chi desidera partecipare può candidarsi compilando l’apposito form disponibile sul sito ufficiale del progetto: https://mameli.unimi.it.
Dopo l’iscrizione online, a partire da sabato 12 aprile sarà possibile andare al Mameli Point, situato nella guardiola del municipio (ingresso da piazza San Magno 9), per finalizzare l’adesione allo studio e ritirare uno smartwatch. Questo dispositivo permetterà di registrare alcuni parametri fisiologici e la loro variabilità nel tempo.
I partecipanti dovranno scaricare e attivare un'app collegata allo smartwatch, che raccoglierà quotidianamente informazioni su consumo di acqua e alcol, alimentazione, fumo e umore, attraverso brevi domande distribuite nel corso della giornata. Attivando la funzione Gps sarà inoltre possibile monitorare la posizione e stimare l’esposizione ambientale individuale.
Qualche giorno dopo l’attivazione dello smartwatch, ogni partecipante riceverà un questionario da compilare con informazioni su salute e stile di vita. Infine, almeno due settimane dopo il ritiro del dispositivo, e su chiamata, si verrà invitati nella sede cittadina dell'Avis per un prelievo di sangue.
Per garantire la massima tutela della privacy, tutte le informazioni e i campioni biologici raccolti saranno anonimizzati, e ogni registrazione nel database sarà identificata esclusivamente tramite un codice numerico di dieci cifre. La protezione dei dati personali è un principio fondamentale del progetto.

Da sabato 12 aprile sarà attivo il Mameli point in municipio

Il Mameli Point sarà aperto al pubblico dal 12 aprile, con i seguenti orari: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 20; sabato dalle 8.30 alle 13.
Per ulteriori informazioni e per seguire lo stato di avanzamento del progetto, è possibile consultare il sito https://mameli.unimi.it e il profilo Instagram mameli_2023.

 

Nella foto di copertina (scattata in occasione della presentazione del progetto nell'ottobre 2023), da sinistra: il professor Elia Biganzoli, il  vicesindaco Anna Pavan, la professoressa Valentina Bollati, la biologa Federica Rota e Andrea Cattaneo, professore associato al Dipartimento di Scienza e Alta tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria, che supervisionerà il monitoraggio del particolato nell’aria di Legnano

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