Sicurezza nel Parco Pineta, Fratelli d'Italia vuole chiudere le strade: Si entra solo col telepass
I varchi non bastano: servono anche le barriere
Al via la petizione promossa dal tradatese Innocenzo Giammetta di Fratelli d'Italia per la sicurezza nel Parco Pineta.
Sicurezza nel Parco Pineta, raccolta firme
Spaccio, prostituzione, rifiuti. Problemi ormai endemici e ben noti dei boschi tra le province di Varese e Como. Problemi che nonostante le operazioni congiunte, i pattugliamenti e i controlli da parte di tutte le forze dell'ordine sembra non si riesca a sconfiggere. E non riuscendo a combattere l'offerta illecita, Fratelli d'Italia con una raccolta firme punta a colpirne la domanda. La petizione sarà sottoscrivibile nei bar dei 15 Comuni afferenti al Parco e nei gazebo che Fratelli d'Italia organizzerà sul territorio.
Controlli serrati all'ingresso
La proposta è di chiudere tutte le strade di accesso e attraversamento al Parco Pineta e permettervi l'accesso solo previa registrazione e verifica della targa. Fratelli d'Italia chiede infatti ai sindaci del territorio interessato dal Parco Pineta "un sistema di chiusura delle vie principali del Parco, con un sistema telepass che vada a monitorare l'affluenza e che possa rilevare le targhe dei veicoli, scoraggiando le attività illecite che avvengono nell'area protetta". Sistema di controllo che, va riconosciuto, per alcuni Comuni come Tradate è già presente grazie ai varchi, che registrano e "leggono" le targhe in transito, pur senza fermarle preventivamente come una barriera. Fatto salvo che, comunque, ciò non bloccherebbe eventuali accessi pedonali, a meno di recintare l'intero Parco Pineta.
Oltre a questa, si chiede l'incremento della segnaletica perchè sia più chiaro il divieto di parcheggio, sosta e fermata, a contrasto sia della prostituzione, dello spaccio (spesso capita di dover "schivare" l'auto di un cliente in attesa del pusher) e dell'abbandono dei rifiuti.
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