Morte delle sorelle Agrati, parla il fratello arrestato: "Sono innocente"

Giuseppe, unico sopravvissuto al tragico incendio del 13 aprile 2015, si è fatto interrogare in carcere. La sua difesa ha chiesto che sia rimesso in libertà

Morte delle sorelle Agrati, parla il fratello arrestato: "Sono innocente"
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Morte delle sorelle Agrati: il fratello Giuseppe (unico superstite all'incendio della loro abitazione e arrestato per duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e incendio) oggi, martedì 12 novembre 2019, si è fatto interrogare nel carcere di Busto Arsizio. Il suo legale ha chiesto la scarcerazione.

Morte delle sorelle Agrati, parla il fratello

Non si è avvalso della facoltà di non rispondere, anzi già da ieri aveva annunciato la sua volontà di essere interrogato. Giuseppe Agrati, 68 anni, accusato di essere l'autore dell'incendio che la notte del 13 aprile 2015 causò la morte delle due sorelle, Carla e Maria. Per gli inquirenti l'uomo le avrebbe uccise per l'eredità.
Oggi, martedì 12 novembre 2019, l'interrogatorio nel carcere di Busto Arsizio dove è detenuto da sabato 9 novembre 2019 quando i carabinieri sono andati a prelevarlo nella sua abitazione. "Il mio assistito - afferma il legale di Agrati avvocato Desirée Pagani - ha sfruttato l'interrogatorio, non si è avvalso della facoltà di non rispondere anzi ha risposto alle domande del giudice. Noi ovviamente abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare e il giudice si è riservato di sciogliere la riserva nei prossimi giorni".
Probabilmente tra una settimana si saprà la decisione del giudice, intanto Agrati resta nel carcere d Busto Arsizio: "Il mio assistito si è detto innocente, l'ho trovato un po' spaesato" aggiunge Pagani.

L’accaduto

Erano le prime ore della notte del 13 aprile 2015 quando avvenne la tragedia. Le vittime, Carla, 70 anni, ex insegnante del liceo Galilei di Legnano e molto conosciuta in paese, Maria, 67 anni e di Milano, furono trovate senza vita dopo che i pompieri erano riusciti a domare le fiamme. Unico sopravvissuto il fratello Giuseppe che quella notte uscì in strada in pigiama e ciabatte. La tragedia aveva scosso l’intera comunità. I residenti avevano sentito il suono delle sirene rompere il silenzio della notte. Quell’incendio, in pieno centro cittadino e a pochi passi dal municipio e dalla piazza della chiesa parrocchiale, aveva sconvolto tutti.
Tantissime le persone che, nei giorni seguenti, erano passate davanti all’abitazione per portare un saluto alle due sorelle venute a mancare. Alcuni avevano deposto dei fiori.

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